
di Diego Pierluigi
Percorrere strategie innovative per far fronte alle nuove forme di disagio giovanile: è con questi propositi che è pronto a partire il progetto educativo "Sulla stessa strada" promosso dagli assessorati alle Politiche sociali dei Comuni di Morrovalle, Monte San Giusto e Montecosaro. Punto di forza sarà l’informalità dell’incontro tra giovani ed educatori che nascerà proprio sulla strada, declinata non come una sede pericolosa, ma spazio dove sviluppare socialità e relazioni. "L’idea nasce da un confronto tra comuni limitrofi con simili esigenze – ha esordito l’assessore e vicesindaco di Morrovalle, Fabiana Scarpetta – l’obiettivo è dare una risposta significativa alle fragilità vecchie e nuove dei giovani, che sono moltiplicate dopo la pandemia". Saranno proprio gli educatori ad andare incontro agli adolescenti nei luoghi della loro quotidianità come panchine, parchi o piazze, in modo da costruire una relazione di fiducia, dove possano sentirsi compresi e valorizzati, per poi creare insieme attività volte a coltivare talenti o scoprire nuovi interessi. "Il progetto è frutto di un lavoro che dura da mesi – ha ribadito l’assessore di Monte San Giusto, Simona Scopetta - la fascia d’età a cui ci rivolgiamo è quella tra gli 11 e i 19 anni, che spesso viene un po’ abbandonata rispetto a prima infanzia o anziani. Questo è solo un primo passo, il nostro scopo è cercare di prevenire e salvare, anche solo qualche ragazzo, da percorsi devianti o patologici". Sulla stessa linea l’assessore di Montecosaro, Stefania Lufrano, affiancata dal vicesindaco Loretta Cardinali: "Il valore dell’educativa di strada, sta nel fatto che riesce ad intercettare un’età difficile come l’adolescenza, a cui non è facile arrivare se non andando noi da loro". La realizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie al contributo, anche finanziario, dell’Ats 14 e del Garante regionale dei diritti della persona, rappresentati rispettivamente da Carlo Flamini e Giancarlo Giulianelli, mentre ad agire in prima linea saranno gli educatori della cooperativa sociale "Il Faro" come illustrato dalla coordinatrice Irene Ortolani: "L’inizio è il più complesso in quanto bisogna vincere la diffidenza del giovane a relazionarsi con chi non conosce. La nostra equipe è già in strada da qualche settimana e frequenterà i luoghi di aggregazione dei tre comuni. Dagli stimoli che emergeranno, si partirà per dare vita a laboratori e altre attività". Per info: 388.8997287 (anche WhatsApp).