Schiaffi racconta il capolavoro di Hemingway Il mare e quel vecchio che non si arrende mai

La docente, ora in pensione, ha intrattenuto gli studenti: "Era come stare sulla barca cullati dalle onde".

Schiaffi racconta il capolavoro di Hemingway  Il mare e quel vecchio che non si arrende mai

Schiaffi racconta il capolavoro di Hemingway Il mare e quel vecchio che non si arrende mai

Nella settimana di Libriamoci abbiamo incontrato la professoressa Ivana Schiaffi che ci ha raccontato “Il vecchio ed il mare” di Ernest Hemingway. Due ore di narrazione tra aneddoti, curiosità e intanto prendeva forma la storia del vecchio pescatore Santiago con la barca in mezzo al mare in lotta con un pesce. Siamo nell’isola di Cuba.

Santiago porta sul corpo ferite e cicatrici dovute al duro lavoro svolto durante la vita, eppure i suoi occhi azzurri sono vivaci e trasparenti come chi guarda con fiducia ai giorni che verranno. Ha girato il mondo ed ha conosciuto gli uomini. Di grande coraggio, si è meritato il soprannome di “campeon”. Navigando lungo le coste africane, aveva osservato piccoli leoni giocare e spesso poi gli capitava di sognarli la sera.

Si diceva anche che fosse colpito da una maledizione, forse era per questo che da 84 giorni non riusciva a prendere un pesce.

Era molto povero. Per un periodo ebbe anche un assistente di nome Manolo, che si prendeva cura di lui, poi un giorno decise di mettersi in mare da solo. E fu così che ad un certo punto vide un pesce: era un Marlin blu, lungo 7 ½ m. Santiago si scusava con il pesce per la fine che avrebbe fatto e gli diceva pure che sarebbe andato a pregare per lui. Poi la lotta finì ed il pescatore ebbe la meglio. Santiago, felice lo legò alla barca e lo trascinò. Ma prima un mako, poi due galanos e infine tanti pescecani sbranarono il Marlin blu. Santiago stremato tornò a casa. Fu accolto da Manolo e dai pescatori che videro lo scheletro del Marlin blu e rimasero sorpresi per la grandezza.

Hemingway era anch’egli un pescatore e adorava il Marlin blu. Amava il mare e nel giardino della sua casa conservava la sua imbarcazione: la Pilar. Amava l’Africa, dove era stato per far caccia grossa: era un cacciatore di rinoceronti. Nel libro, ci ha fatto notare la narratrice i tanti riferimenti alla vita privata di Hemingway: i leoni, lui li aveva visti tante volte giocare sulla spiaggia in Africa, ed i due Marlin innamorati, lui li aveva incontrati davvero.

Noi siamo rimasti incantati. Ascoltare un libro che viene raccontato è molto piacevole perché chi narra trasmette le emozioni che prova, fa collegamenti, aggiunge curiosità sulla vita dell’autore. E’ più facile perdersi nelle storie quando le viviamo attraverso l’udito. Ne percepiamo le sfumature, le ironie o le tensioni e così abbiamo dimenticato di essere nella biblioteca scolastica e ci siamo immaginati soli in mezzo al mare in lotta con il Marlin e con le nostre difficoltà.

La professoressa Schiaffi insegnava alla “Dante Alighieri”, poi è andata in pensione ma ha continuato a collaborare con la nostra scuola: chi ama il lavoro dell’insegnante non può fare a meno degli alunni. Lei più volte ci ha detto che un “ragazzo che legge è salvo” perché la lettura ti apre la mente, ti rende consapevole e competente.

Beatrice Stagnaro III E