Sclavi inizia con "C’è chi dice no" di Vasco Rossi

Il candidato a sindaco: "Ci stiamo impegnando per l’assistenza di prossimità"

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Una presentazione di programma elettorale "non convenzionale". Così l’ha definita lo stesso candidato a sindaco Mauro Sclavi, sostenuto dalle tre liste civiche Tolentino Civica e Solidale, Tolentino Popolare e Riformisti Tolentino. Si è svolta ieri pomeriggio in centro storico, in via Bonaparte, con intermezzi musicali e aperta alla cittadinanza. La scelta delle canzoni non è stata casuale: si è aperta con "C’è chi dice no" di Vasco e si è chiusa con "Rivoluzione" di Renato Zero. Sul palco, per i Riformisti Tolentino, sono intervenuti Ombretta Cosatti (ex direttrice della Biblioteca Filelfica) sul fronte cultura, Diego Aloisi per industria e lavoro; per Tolentino Civica e Solidale Luigino Luconi, che ha parlato di centro storico (è presidente del comitato di quartiere) e il chirurgo Stefano Servili su sanità e ospedale; per Tolentino Popolare Fabio Montemarani sulle scuole e Benedetta Lancioni (assistente sociale) per sanità e ospedale. "Tolentino cambia insieme a voi. Affinché una comunità abbia la forza di poter determinare un profondo cambiamento – ha detto il candidato Sclavi –, è necessario che la persona venga messa al centro e che la comunità venga valorizzata". Sclavi ha sottolineato che la sua è una squadra "mista, come un campo di fiori". "E’ civica – ha aggiunto –, non monocorde, basata appunto sulle persone. Se una brava persona viene da me ed è del partito comunista, ad esempio, dato che se ne parla tanto, non capisco quale sia lo scandalo". Scuola, sanità, centro storico, lavoro e cultura saranno i punti principali. "Ci stiamo impegnando – ha dichiarato Sclavi – per l’assistenza di prossimità e le cure domiciliari, la telemedicina. La società sta invecchiando e, nell’attesa della ricostruzione dell’ospedale, sarà necessario potenziare questi servizi". Tra le idee per il centro storico, Sclavi propone il recupero dell’ex Fonderia Fioretti, con la bonifica dell’area. "Tutti i plessi scolastici potevano essere trasferiti lì, invece che delocalizzarli – ha concluso –. Tolentino 2, se la città non si ripopolerà, diventerà -2".

Lucia Gentili