ASTERIO TUBALDI
Cronaca

"Scontro frontale, siamo vivi per miracolo"

Nicla Cingolani e il marito centrati dall’auto di una persona che lavora in una struttura sanitaria, di ritorno dopo il turno di notte

I rilievi dopo lo scontro frontale

I rilievi dopo lo scontro frontale

"Una botta tremenda, un incubo, siamo vivi per miracolo". Così Nicla Cingolani, presidentessa del comitato di quartiere di Castelnuovo e nota critica d’arte recanatese, racconta con la voce ancora scossa l’incidente stradale di cui è stata vittima insieme con il marito lo scorso 5 maggio, mentre erano a bordo della loro Renault Clio appena comprata.

L’incidente è avvenuto nel tratto iniziale della strada per Montelupone, subito dopo aver svoltato dalla Regina, poco oltre il Brico e la zona dell’ex Cementor. Era una tranquilla mattina, i due stavano andando a Potenza Picena per un controllo sanitario quando, all’altezza della prima curva dopo il rettilineo, una vettura ha improvvisamente invaso la loro corsia. Alla guida dell’auto, che avrebbe causato l’impatto, una donna che lavora in una struttura sanitaria di Recanati e che, come lei stessa ha dichiarato ai carabinieri, racconta Nicla Cingolani, ha avuto un colpo di sonno al termine di un turno di notte. Saranno comunque i carabinieri di Montelupone a chiarire l’esatta dinamica dell’incidente e le responsabilità.

L’urto, quasi frontale, è stato violentissimo: "L’auto ci ha centrato in pieno, abbiamo fatto delle piroette e siamo finiti sul prato" prosegue Cingolani. Sul posto sono intervenute due ambulanze che hanno accompagnato i coniugi al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova, per gli accertamenti del caso. Per fortuna non si sono registrate fratture, ma solo forti contusioni e dolori persistenti: Cingolani ha riportato una tumefazione al seno causata dall’urto della cintura di sicurezza e dall’esplosione dell’airbag, mentre il marito ha accusato una dolorosa botta allo sterno, proprio nella zona dove era stato operato al cuore. "Il disagio è enorme – prosegue Cingolani –, non solo fisico ma anche pratico. La nostra auto era praticamente nuova, l’avevamo presa con un finanziamento e avevamo pagato appena la prima rata. Adesso è distrutta, non si può riparare. L’assicurazione della controparte ce l’ha valutata 11mila euro, ma secondo il nostro avvocato ne valeva almeno 14mila e nel frattempo siamo senza mezzo di trasporto".

Oltre al danno materiale, la coppia deve affrontare anche le difficoltà del sistema sanitario: "Per fare un’ecografia al seno con il Servizio sanitario mi hanno detto che non c’è posto. Sono costretta ad andare in una struttura privata". Un racconto amaro, quello di Nicla Cingolani, segnato dalla rabbia per l’accaduto, ma anche dalla gratitudine per essere usciti vivi da uno schianto che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. "La raccontiamo e già questo è qualcosa. Ma che disastro".

Asterio Tubaldi