Scossicci è abbandonata a sé stessa, soffocata da un pericoloso declino strutturale della costa e dall’assenza di progettualità. Dove sono la Regione e il Comune? Dove sono gli altri enti coinvolti? Non si può accettare un tale immobilismo. Chiediamo risposte concrete, trasparenti e coordinate". Lo afferma il comitato Viva Scossicci, composto da oltre 100 residenti e proprietari di seconde case nella zona nord di Porto Recanati, al termine di un incontro che si è tenuto mercoledì con il sindaco Andrea Michelini. "Dopo mesi di richieste, abbiamo finalmente incontrato l’amministrazione comunale per fare il punto sulle numerose criticità che da troppo tempo affliggono Scossicci – spiega il comitato –. Ringraziamo il sindaco Michelini per il tempo dedicatoci, ma purtroppo il quadro emerso è desolante. L’amministrazione ci è parsa più spettatrice che protagonista delle scelte: la responsabilità del mancato intervento sulle scogliere attribuita ad altri, ossia al Provveditorato alle opere pubbliche e alla Regione. A fronte di cronoprogrammi mai rispettati e progetti annunciati e poi scomparsi, non è arrivata alcuna risposta puntuale, nessun impegno concreto, nessuna certezza sui tempi. Nel frattempo, la situazione peggiora di giorno in giorno".
Per questo il comitato Viva Scossicci si dice davvero preoccupato: "Senza un’inversione di rotta immediata, Scossicci rischia di diventare una nuova area marginale e problematica, svuotata di presenze turistiche, in progressivo deprezzamento immobiliare, e con un impatto diretto sulle entrate economiche di Porto Recanati. Ricordiamo – aggiunge il comitato – che gran parte del bilancio comunale deriva dall’Imu versato dai proprietari di seconde case, ma queste ingenti cifre non sono reinvestite su Scossicci. Se i turisti scelgono di non tornare e se le case restano vuote ne risente tutto il tessuto commerciale: ristoranti, bar, negozi e servizi. E con il degrado, cresce anche il rischio per la sicurezza. Si vuole replicare un altro caso Hotel House? Che ne sarà di Scossicci?". La conclusione: "Il Comune deve assumersi con coraggio un ruolo attivo e trainante, così come la Regione, gli enti tecnici e tutti coloro che hanno competenze e responsabilità sul territorio. È tempo di agire, prima che sia troppo tardi".