Scuola Convitto Macerata, no al trasloco. "Bambini penalizzati"

La protesta dei genitori dopo l’ipotesi trasferimento ai Salesiani. "Quella struttura non è sicura e il traffico andrebbe in tilt"

L'ingresso della Convitto

L'ingresso della Convitto

Macerata, 21 gennaio 2019 - "Giù le mani dal Convitto: non possono sempre rimetterci scuole e bambini". Scoppia la protesta dei genitori dopo la notizia che il Comune sta pensando a un altro spostamento della scuola elementare e media: dalla sede dell’ex Pannaggi in via Capuzi ai Salesiani in viale Don Bosco. Motivo del trasloco sono i lavori che interesseranno il tribunale per rimuovere l’amianto. La notizia non è stata accolta positivamente dai genitori che, dopo il trasloco dovuto al sisma nel 2016, vedono di fronte a loro la possibilità di un ulteriore trasferimento.

"Siamo andati via da una scuola inagibile per il terremoto per venire in una struttura antisismica: cosa facciamo ora, torniamo in una che ha delle aule inagibili? – domanda Valerio Fioretti –. Quella struttura non è adeguata per ospitare i bambini così piccoli, per le norme di sicurezza. E poi, sulla sede storica del Convitto, dicono che vogliono finire un cantiere (le Casermette, ndr) e poi cominciare il prossimo: penso che un’amministrazione che non riesce a gestire due cantieri non sia efficiente. Una decisione del genere ha un impatto sulle famiglie e sui bambini, perché bisogna accontentare il tribunale?".

Anche l’avvocato Renato Coltorti, presidente della camera penale, ha espresso il suo totale dissenso. "Non si tratta di creare disagio, ma di fare una stupidaggine: questa è un struttura che dà sicurezza: ai Salesiani ci sono aule inagibili – spiega Coltorti –. Poi, in questo modo prosegue l’allontanamento delle scuole nelle zone periferiche della città: bisogna sistemare la sede storica, perché è l’unica rimasta nel centro. Far traslocare l’istituto significherebbe proseguire con soluzioni senza logica né prospettiva. Qualcuno ha poi pensato ai problemi di traffico e viabilità che si creerebbero? Lasciate la scuola qui".

Perplesso anche Andrea Ferranti che, vivendo fuori città, aveva scelto l’istituto non solo per i corsi di musica pomeridiani, ma anche per la posizione facilmente raggiungibile. "Forse i lavori si potrebbero fare in estate, in questo modo la scuola non sarà costretta a spostarsi – dice Ferranti –. Negli ultimi anni la scuola ha avuto un boom di iscrizioni, e questa struttura è sottodimensionata". "Penso che ai Salesiani non ci siano di spazi a sufficienza: negli ultimi due anni le iscrizioni sono aumentate – racconta Riccardo Zappelli –. Non si sa nemmeno quando gli alunni potranno tornare nella sede storica: penso che l’istituto aspetti questo e consideri questa struttura come una casa temporanea. Poi, per il traffico sarebbe peggio".

Per Plamada Marioaera non cambierà molto dover eventualmente affrontare un altro trasloco, a patto che i servizi restino gli stessi: la possibilità di fare il pranzo lì, il potenziamento studio del pomeriggio, insieme ai corsi di musica, teatro e cinese. "Per me l’importante è che non si spostino troppo fuori città – dice Marioaera –. Se si trasloca si deve andare in una struttura sicura al cento per cento".