Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals: "Un anno fa furono 276 i pensionati"

Ugo Barbi

Macerata, 26 novembre 2022 - Dal primo settembre 2023 sono circa 150, in provincia di Macerata, i dipendenti della scuola che andranno a riposo: 85 docenti (35 tra scuola dell’infanzia e primaria e 50 tra scuola media e superiore) e 60 Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari).  Questo dicono i numeri al momento, sulla base delle domande presentate al vaglio dell’esame dell’Inps. Potrebbero, dunque, in parte modificarsi, ma non dovrebbero essere cambiamenti rilevanti. E’ un numero decisamente inferiore rispetto a quello dei pensionamenti 2022, anno in cui ne sono stati registrati 276. Una differenza, però, che si spiega con un fattore ben preciso: l’anno scorso in tanti hanno scelto di sfruttare l’ultima finestra di ’quota 100’, ben 78, il 40% del totale. Quest’anno non c’è, dunque, alcuna fuga, ma bisognerà comunque riempire i vuoti che si verranno a creare, attraverso le operazioni di mobilità, immissioni in ruolo e conferimento di supplenze annuali. "Negli anni precedenti i numeri più alti sono legati alla possibilità di uscita offerta da ’quota 100’ e l’anno prossimo credo che sentiremo gli effetti di ’quota 103’, contenuta nella proposta della legge di bilancio presentata dal Governo - sottolinea Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals -. In ogni caso di qui a pochi anni ci sarà un notevole flusso in uscita e riempire i posti vuoti, se non si fa qualcosa, sarà più difficile. Andranno in pensione più persone, tra l’altro, perché l’età media dei docenti è sempre più elevata". Secondo il rapporto Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) 2021, negli ultimi dieci anni nella scuola il personale over 60 è più che raddoppiato e, malgrado le assunzioni, il peso di questa fascia di età sul totale dei docenti, Ata e dirigenti scolastici di ruolo è passato dal 9 al 22%. Una crescita che si farà sentire sui prossimi pensionamenti, anche perché un altro 22% di lavoratori della scuola appartiene alla classe 55-59 anni, mentre solo il 16% ha meno di 50 anni (e, quindi, l’84% è sopra questa soglia). "Ma anche l’età media dei precari è aumentato di 9 anni in un decennio, collocandosi sopra ai 50 anni, con una punta del 53,7% per il personale Ata. Questo vuol dire che si invecchia senza entrare in ruolo, una situazione diventata inaccettabile", sottolinea Barbi. "Proprio in rapporto ai pensionamenti – prosegue il segretario provinciale dello Snals – è ora di stabilizzare il personale precario che da anni svolge lo stesso lavoro, spesso nella stessa sede scolastica, ma non con il contagocce, come avviene ogni anno. Ne va del regolare funzionamento dell’attività didattica ma, più in generale della scuola maceratese, visto che tutti gli anni mancano tanti collaboratori scolastici. I posti da riempire sono molti di più delle assunzioni in ruolo che vengono fatte. E, poi, è ora di snellire le procedure relative alle graduatorie. Non è possibile continuare nella situazione attuale".

Cronaca

Macerata, 26 novembre 2022 - Dal primo settembre 2023 sono circa 150, in provincia di Macerata, i dipendenti della scuola che andranno a riposo: 85 docenti (35 tra scuola dell’infanzia e primaria e 50 tra scuola media e superiore) e 60 Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). 
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Questo dicono i numeri al momento, sulla base delle domande presentate al vaglio dell’esame dell’Inps. Potrebbero, dunque, in parte modificarsi, ma non dovrebbero essere cambiamenti rilevanti. E’ un numero decisamente inferiore rispetto a quello dei pensionamenti 2022, anno in cui ne sono stati registrati 276. Una differenza, però, che si spiega con un fattore ben preciso: l’anno scorso in tanti hanno scelto di sfruttare l’ultima finestra di ’quota 100’, ben 78, il 40% del totale. Quest’anno non c’è, dunque, alcuna fuga, ma bisognerà comunque riempire i vuoti che si verranno a creare, attraverso le operazioni di mobilità, immissioni in ruolo e conferimento di supplenze annuali. 
"Negli anni precedenti i numeri più alti sono legati alla possibilità di uscita offerta da ’quota 100’ e l’anno prossimo credo che sentiremo gli effetti di ’<a href="https://www.quotidiano.net/economia/pensioni-quota-103-penalizzazioni-1.8319025" target="_blank">quota 103</a>’, contenuta nella proposta della legge di bilancio presentata dal Governo - sottolinea Ugo Barbi, segretario provinciale dello Snals -. In ogni caso di qui a pochi anni ci sarà un notevole flusso in uscita e riempire i posti vuoti, se non si fa qualcosa, sarà più difficile. Andranno in pensione più persone, tra l’altro, perché l’età media dei docenti è sempre più elevata". 
Secondo il rapporto Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) 2021, negli ultimi dieci anni nella scuola il personale over 60 è più che raddoppiato e, malgrado le assunzioni, il peso di questa fascia di età sul totale dei docenti, Ata e dirigenti scolastici di ruolo è passato dal 9 al 22%. Una crescita che si farà sentire sui prossimi pensionamenti, anche perché un altro 22% di lavoratori della scuola appartiene alla classe 55-59 anni, mentre solo il 16% ha meno di 50 anni (e, quindi, l’84% è sopra questa soglia). "Ma anche l’età media dei precari è aumentato di 9 anni in un decennio, collocandosi sopra ai 50 anni, con una punta del 53,7% per il personale Ata. Questo vuol dire che si invecchia senza entrare in ruolo, una situazione diventata inaccettabile", sottolinea Barbi. 
"Proprio in rapporto ai pensionamenti – prosegue il segretario provinciale dello Snals – è ora di stabilizzare il personale precario che da anni svolge lo stesso lavoro, spesso nella stessa sede scolastica, ma non con il contagocce, come avviene ogni anno. Ne va del regolare funzionamento dell’attività didattica ma, più in generale della scuola maceratese, visto che tutti gli anni mancano tanti collaboratori scolastici. I posti da riempire sono molti di più delle assunzioni in ruolo che vengono fatte. E, poi, è ora di snellire le procedure relative alle graduatorie. Non è possibile continuare nella situazione attuale". 
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