"Scuole ed acqua per i bimbi africani"

Convegno missionario:. Padre Giuseppe ha fatto il punto. sugli aiuti in Benin: "I bimbi. muoiono di fame e di malaria"

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Tante le testimonianze al convegno missionario dei Cappuccini di Recanati che si è svolto domenica mattina. Toccante quella di frate Giuseppe che ha ricordato come sia nata una stretta collaborazione con fra Massimiliano Sira del segretariato delle missioni estere in Sardegna, che ha favorito l’adozione di 44 bambini che frequentano l’asilo per 70 bambini dai 3 ai 6 anni realizzato all’interno dell’orfanotrofio di Djeffà. La scuola nei suoi vari gradi ospita circa 250 studenti. Quindi, racconta sempre frate Giuseppe, grazie a questa stretta collaborazione nel giugno di quest’anno sono andati insieme nel Benin, un’esperienza indelebile. Padre Giuseppe racconta che ha intrapreso questo viaggio per verificare di persona i lavori che si stanno facendo: un nuovo orfanotrofio e un pozzo "grazie alla donazione della famiglia Frifrini in nome del loro figlio Paolo morto. La cosa che più mi è rimasta impressa è che prima le persone facevano chilometri e chilometri per attingere l’acqua, e a volte la pagavano anche, mentre ora grazie al pozzo hanno l’acqua nel villaggio, praticamente a casa loro. Pensate: noi sprechiamo l’acqua mentre loro non ce l’hanno". Padre Giuseppe racconta di aver toccato con mano che cosa significa la povertà, specie per i bambini: "Se non li aiutiamo noi, loro non possono studiare. Per dare loro un futuro diverso bastano 30 centesimi al giorno, per noi neanche un caffè, per loro la prospettiva di una vita diversa". È un duro j’accuse la sua testimonianza e tanto è l’amore che traspare per questo popolo "un popolo di grande fede dove le famiglie sono molto unite. Sono solidali fra loro e i più grandi si prendono cura dei più piccoli e degli ammalati. In Benin è normale prendersi la malaria e io riflettevo che in Europa spendiamo tanti soldi per i vaccini e poi in Africa si muore ancora di malaria".

Antonio Tubaldi