Macerata, scuole e terremoto, così non va. La maggior parte è fuori legge

Dati del Miur, solo il Bramante in regola con la progettazione

TETTO CROLLATO L’incidente, ieri, al Montani di Fermo

TETTO CROLLATO L’incidente, ieri, al Montani di Fermo

Macerata, 15 maggio 2018 - Edifici scolastici a rischio: non sono confortanti i dati diffusi dal Miur sulla situazione degli istituti. Se in Italia il numero è di 9 scuole non a norma su 10 in tema di progettazione antisismica, nella nostra provincia non va molto meglio. La mappa, che si basa sui dati del 2016, mostra in modo chiaro come non siano rispettati gli standard di sicurezza per studenti, docenti, personale Ata e tutti coloro che lavorano all’interno delle scuole. E se le strutture sono vecchie, e per di più si trovano in zona ad alta sismicità (il Maceratese è quasi tutto medio alto) e in certi casi anche in zona a vincolo idrogeologico, il rischio aumenta: questi edifici sono più in pericolo rispetto agli altri. Era il caso ad esempio della Mestica, il cui edificio, senza progettazione antisismica, ha più di 50 anni. Nelle stesse condizioni anche il Don Bosco, senza progettazione antisismica e con più di 50 anni di età. Così la scuola materna in via Mameli, e anche quella di viale Martiri della Libertà. In città, solo una scuola è a norma: si tratta del Bramante, dove c’è stata la progettazione antisismica e l’edificio non ha più di 50 anni di età.

Non c'è solo il problema della progettazione antisismica, ma anche quello del test di vulnerabilità: era stato eseguito in tre scuole su 23 di quelle comunali. La verifica sarebbe obbligatoria, secondo un’ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri del 2003, ed entro il 2013 i Comuni avrebbero dovuto consegnare le liste ma, come aveva spiegato l’assessore all’urbanistica Paola Casoni, «è una legge vuota, perché dice quali sono gli obblighi ma non fornisce gli strumenti per realizzarli, qualcosa si sta muovendo a livello di finanziamenti ai Comuni». Ma, secondo l’ultimo dossier Ecosistema scuola di Legambiente, il Comune di Macerata (insieme con quello di Ancona e Pesaro) presenta il 47,2% di edifici costruiti ante normativa antisismica del ‘74 (contro una media nazionale del 63,6%) ma solo l’1,4% è stata costruita secondo criteri antisismici e solo su un 14,3% è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica, nonostante il territorio delle Marche sia stato fortemente colpito dal terremoto del 2016.

Se si allarga lo sguardo al territorio provinciale, si fa prima a contare le scuole con progettazione antisismica, che sono l’eccezione. Tra quelle a norma su questo fronte, per citarne alcune, ci sono San Claudio a Corridonia, Pietro e Sofia Savini a Petriolo (ha più di 50 anni), via Giotto a Trodica, via Valle a Monte San Giusto, Enrico Fermi a Sambucheto, Olimpia a Montefano, Caracini a Passo di Treia (ha più di 50 anni), viale Dante Alighieri ad Appignano (ha più di 50 anni), Paolo Borsellino a Grottaccia di Cingoli, e sempre a Cingoli quella di frazione Villa Strada, Villa Strada e via Sant’Esuperanzio, Benedettucci, Madre Teresa di Calcutta, via Vecchiotti a Montelupone, Pittura del Braccio a Recanati, Giacomo Leopardi a Potenza Picena, Rosari e Gramsci-Matteotti a Porto Recanati, Raffaello Sanzio e Ic Sanzio e Coloramondo a Porto Potenza, Morvillo, Mestica, via dei Mille, via Ugo Bassi, Anita Garibaldi, Annibal Caro, via Ciro Menotti a Civitanova, Adriani a Mogliano.