Seconda vittima nella casa di riposo "Il vaccino ha evitato guai peggiori"

Faccenda: i 22 positivi di Penna San Giovanni non hanno bisogno di ossigeno, un anno fa era impensabile "Nel distretto di Macerata tutti gli anziani sono coperti, tranne tre ospiti della struttura in cui c’è il focolaio"

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di Lucia Gentili

Screening ogni quindici giorni per ospiti e operatori con tamponi molecolari, massima prudenza negli accessi, visite nelle sale degli abbracci. È il quadro delle case di riposo della provincia. Al di là del caso di Penna San Giovanni (pur rimasta fino allo scorso fine dicembre Covid free), le altre strutture per ora non sembrano registrare criticità. Il giro di terze dosi è stato ultimato prima di Natale e la quasi totalità degli anziani ha completato il ciclo vaccinale. La direttrice del distretto di Macerata, la dottoressa Giovanna Faccenda, fa il punto della situazione per il nuovo anno appena iniziato, dopo i casi registrati nella struttura per anziani di Penna San Giovanni.

Dottoressa Faccenda, cosa è cambiato rispetto a un anno fa?

"Di sicuro la situazione è molto più sotto controllo; il vaccino ha prodotto il suo effetto. Già come copertura, sulle persone di una certa età, c’è differenza tra seconda e terza dose. Ovviamente bisogna mantenere alta la guardia perché il rischio di contagiosità è elevato; ad esempio se un operatore, con tutte e tre le dosi, risultasse asintomatico sarebbe molto complicato contenere il propagarsi del virus. La sicurezza al 100% ce l’avremo solo quando saremo usciti dall’emergenza sanitaria. Comunque, anche guardando alla casa di riposo di Penna San Giovanni, i 22 ospiti positivi in struttura non presentano difficoltà respiratorie, non hanno bisogno di ossigeno, cosa che invece un anno fa era all’ordine del giorno. Le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), con il dottor Andrea Savorelli, hanno effettuato controlli e le condizioni degli anziani sono stabili".

Tutti gli ospiti delle case di riposo del distretto di Macerata sono vaccinati?

"Sì, tranne tre ospiti nella casa di riposo di Penna San Giovanni. Il personale della struttura (con tre operatori positivi su diciassette, ndr) sta facendo un lavoro egregio con doppi turni per coprire anche i colleghi a casa".

Oltre a Penna San Giovanni, com’è la situazione nelle altre strutture?

"Per ora, con i dovuti scongiuri considerando il periodo, è buona. Nella Rsa di Corridonia (gestita dall’Asur di Macerata, a differenza della casa di riposo, sempre di Corridonia, che invece è comunale, ndr) sono stati riscontrati tre positivi (vaccinati) trasferiti subito a Campofilone di Fermo; le loro condizioni sono buone. Ma sono stati trasferiti per evitare il contatto con il resto degli ospiti".

A Natale le misure sono state meno restrittive per permettere agli anziani di vedere i propri cari?

"Noi abbiamo dato indicazione di ridurre il più possibile il ritorno a casa, ma non potevamo vietarlo. Cerchiamo di evitare al massimo permessi, uscite ed entrate, laddove questi non siano strettamente necessari. Inviamo alle varie strutture le indicazioni di massima del ministero per non abbassare la guardia in questa fase complicata della pandemia".