CHIARA MARINELLI
Cronaca

Seguito e insultato. Condannati per stalking due anziani fratelli

Dovranno anche risarcire la vittima che si è costituita parte civile

Insulti e pedinamenti nei confronti di un uomo, condannati due anziani fratelli maceratesi. Rispettivamente di 67 e 75 anni, i due fratelli erano finiti sotto accusa per il reato di stalking in concorso. I fatti che vengono loro contestati erano avvenuti nel periodo compreso tra il 2020 e il 20 ottobre 2023. Secondo l’accusa, sostenuta ieri in aula dal pm Rocco Dragonetti, i due fratelli avrebbero compiuto atti persecutori ai danni di un uomo. Per circa tre o quattro mesi, nel 2023, lo avevano seguito per strada, negli orari in cui l’uomo era solito rientrare a casa sua. E in più occasioni si erano rivolti a lui con frasi come "scemo", "matto", "sei un guardone", ridendogli anche in faccia. Dietro quei comportamenti non ci sarebbero stati motivi particolari, almeno secondo quanto è emerso. Per i due fratelli, dopo la denuncia da parte della vittima, era anche scattato l’ammonimento da parte del questore. Alla fine di dicembre, gli agenti della squadra mobile di Macerata avevano sottoposto i due fratelli agli arresti domiciliari. Il provvedimento era stato emesso dal gip del Tribunale di Macerata, poiché gli uomini erano stati poco tempo prima destinatari della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Vista l’inottemperanza alle prescrizioni imposte nei loro confronti, era stato disposto in quella circostanza l’aggravamento della misura e i due uomini erano finiti agli arresti domiciliari.

I due anziani fratelli, difesi dall’avvocato Sergio Poeta, avevano sempre respinto le accuse. Il maceratese vittima del presunto stalking, che si è costituito parte civile al processo, è assistito dall’avvocato Mirela Mulaj. Ieri è arrivata la sentenza del giudice Enrico Pannaggi del tribunale di Macerata. I due fratelli maceratesi sono stati condannati ad un anno, con pena sospesa: il giudice ha disposto il risarcimento di 10mila euro alla parte civile. Il pm aveva chiesto la condanna a due anni e sei mesi.