"Semola, rincari arrivati all’80%"

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Anche le realtà un po’ più piccole, come l’azienda Fattori di Pamela Ramadori, a Castelraimondo, risentono della crisi del grano. La ditta, produttrice di pasta all’uovo e sughi di vario genere, utilizza materie prime del territorio circostante. "Il costo della semola è aumentato dell’80 per cento – afferma la Ramadori (nella foto) –. Come sono saliti i costi dei trasporti, dei sacchi di carta, del packaging e soprattutto gli importi in bolletta. È stato inevitabile quindi ritoccare il listino prezzi. I problemi potrebbero arrivare il prossimo anno in base a quello che sarà il raccolto di quest’anno". E la siccità non aiuta. "Finora abbiamo utilizzato il grano dello scorso anno, non quello nuovo – aggiunge – per cui dobbiamo capire quello che ci aspetta per la prossima stagione". L’azienda è a conduzione familiare. È nata nel 1980 dalla nonna, poi è passata alla mamma e infine alla stessa Pamela. Di generazione in generazione. Adesso la famiglia si sta specializzando principalmente sui sughi. "I guadagni ora come ora partono per lo più per pagare le bollette – aggiunge la Ramadori –. Ad esempio, se prima pagavamo 900 euro a bimestre, ora ne paghiamo 700 al mese". L’augurio di tutti è che la raccolta di grano sia abbondante. Perché altrimenti se si ferma un Paese, potrebbero risentirne tutti. In generale, le importazioni di mais dell’Italia sono consistenti. La quantità è in consistente incremento da alcuni anni in conseguenza del crollo delle superfici coltivate a mais (a causa di fattori legati alla crisi climatica e al mercato in generale).

l. g.