LUCIA GENTILI
Cronaca

Sempre più pluriclassi: "Sono 26 in provincia"

Dall’entroterra a Colbuccaro, fenomeno in crescita per il declino demografico. Meda (Unimc): "Gli insegnanti possono trasformare il disagio in opportunità".

Sempre più pluriclassi: "Sono 26 in provincia"
Sempre più pluriclassi: "Sono 26 in provincia"

"Insegnare nella pluriclasse" è il titolo del seminario Unimc che si svolgerà oggi alle 17, all’aula magna del polo didattico Bertelli in contrada Vallebona a Macerata. È rivolto studentesse e studenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria e Scienze pedagogiche e agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado. Con l’occasione saranno presentati i due volumi "Insegnare nella pluriclasse" di Giuseppina Rita Jose Mangione e Laura Parigi, editi da Morcelliana (2023). Prima ci saranno i saluti del rettore John McCourt, della presidente dell’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire) Cristina Grieco, del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Usr Donatella D’Amico e della presidente del corso di laurea in Scienze della formazione primaria Anna Ascenzi. Poi gli interventi dei professori Domenico Simeone (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Lorella Giannandrea dell’Unimc e delle autrici Mangione e Parigi sul progetto di ricerca Indire "Piccole scuole". A coordinare Juri Meda, organizzatore del seminario, professore associato di Storia della pedagogia all’Unimc e membro del consiglio tecnico-scientifico di Indire.

"In base ai dati forniti dall’Usr nel corso di quest’anno scolastico sono state attivate nelle scuole primarie presenti sul territorio regionale 87 pluriclassi, 26 delle quali (30%) in comuni e frazioni della provincia di Macerata – spiega Meda –. Si tratta in larga parte di Comuni delle aree più interne, come Pioraco, Camporotondo di Fiastrone, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano e Fiastra, anche se ormai pluriclassi sono state attivate anche a Colbuccaro (frazione di Corridonia, ndr) e Colmurano, sintomo di un fenomeno che si sta ormai estendendo al di là dei territori più disagiati, spinto dal lento declino demografico. Ma dalla loro sopravvivenza dipende spesso quella della comunità. Mantenere in vita una scuola in un piccolo paese del nostro entroterra – già duramente colpito dal graduale spopolamento delle zone montane, accelerato dal sisma del 2016 – significa mantenere in vita l’intero paese, mettendo in condizioni le famiglie di disporre dei servizi essenziali senza i quali sarebbe ancora più difficile per loro decidere di rimanere lì. In questi contesti le pluriclassi consentono al sistema scolastico di mantenere la propria capillarità". Ma come evitare che una pluriclasse diventi un boomerang per gli alunni? "Facendo bene scuola, a prescindere che sia in una pluriclasse o meno – conclude il prof Meda –. Gli insegnanti hanno a disposizione tutta una serie di strumenti per fare in modo che la pluriclasse si trasformi da penalizzazione in opportunità. Le pluriclassi, proprio per le loro dimensioni, costituiscono dei laboratori spontanei di inclusione socio-culturale e trasversalità del curricolo". Non a caso, tra gennaio e febbraio, in collaborazione con l’Indire di Firenze, il dipartimento di Scienze della formazione Unimc organizzerà il corso di "Scuole di prossimità e pluriclassi: scuola, territorio e comunità nelle aree interne".