LISA GRELLONI
Cronaca

"Sentiero impraticabile. Così ci siamo persi"

Una comitiva di Porto Recanati con cinque bambini in difficoltà a Pioraco "Ortica ovunque, rami caduti e segnaletica rimossa: mai visto niente di simile".

"Sentiero impraticabile. Così ci siamo persi"

Gli uomini del soccorso alpino domenica ai castagneti di Pioraco

"Non abbiamo perso il senso dell’orientamento, non siamo sprovveduti. Abbiamo seguito le indicazioni e i consigli presi online per andare a raccogliere le castagne con i bambini. A me non è mai capitato di vedere sentieri in questo stato in altre regioni". Queste le parole di una componente del gruppo di Porto Recanati che si è trovato in difficoltà domenica lungo il sentiero dei castagneti a Pioraco: in tutto erano 11 persone, tra cui cinque bambini

"Doveva essere un sentiero semplice, così è definito online, di un’ora e trenta, massimo due di cammino – raccontano i portorecanatesi –. Abbiamo notato che era invaso da ortica, ma abbiamo proseguito al bivio per raggiungere il castagneto. Il sentiero era molto stretto e in alcuni punti c’erano dei rami, ci si doveva abbassare. Si vedeva che era stato danneggiato dal maltempo ma non ripulito. Allora invece di continuare tutto l’anello previsto, dato che il percorso non era messo bene abbiamo deciso di scendere verso gli impianti sportivi, teoricamente la parte più breve. Mentre i bambini raccoglievano castagne, abbiamo visto un cartello con le indicazioni, poi il primo albero con la bandierina bianca e rossa, ma al momento di tornare sul sentiero e scendere la segnaletica era scomparsa. Siamo tornati fino all’ultimo punto segnalato, ma niente. Ho chiamato i carabinieri e mandato la nostra posizione, chiedendo indicazioni. Ma mi hanno risposto che mi avrebbe contattata il soccorso alpino. Se mi avessero detto dove andare, saremmo potuti scendere da soli. E invece lo speleologo ci ha detto di restare fermi lì, che sarebbe arrivato, e in mezz’ora era con noi. Mentre aspettavamo girando in questo spazio, un ragazzo ha notato tre alberi abbattuti con la bandierina. La segnaletica probabilmente esisteva, ma è stata tolta e non ripristinata. Questo ce l’ha confermato il ragazzo del soccorso alpino, il quale ci ha anche detto che abbiamo fatto bene a chiamare, poiché tornare indietro sarebbe stato molto più complicato. Noi avevamo tutta l’attrezzatura, non siamo partiti all’avventura. Lì anche le altre due famiglie si stavano lamentando per la difficoltà di questo percorso, e avevano un bambino di due anni e mezzo nello zaino".

"Se correttamente descritto – spiega un’altra famiglia che si è trovata nella stessa situazione – non avrei scelto quel percorso con i bambini. Bastava indicarci il lato del sentiero, e non staremmo qui a discuterne. I sentieri se ci sono e sono definiti facili devono essere intuitivi, altrimenti sono escursionistici, per esperti. Se c’è un sentiero, deve esserci anche chi lo controlla e lo segnala in modo corretto. Dia questa storia si è parlato molto sui social, come se avessimo azzardato chissà che cosa, ma non è andata così".