"Serve subito un gestore unico gravi responsabilità politiche"

"Non siamo d’accordo ad aumentare le tariffe del servizio idrico a causa anche delle mancanze dell’Ato3 che non ha ancora individuato un gestore unico del servizio, come invece obbliga la legge nazionale, lasciando in essere ancora sei gestori, facendo così prevalere interessi politici invece che quelli dei cittadini". E’ la presa di posizione dei sindaci di Treia, Montecassiano e Montelupone, Franco Capponi, Leonardo Catena e Rolando Pecora che, in sede di assemblea, si sono astenuti sulla proposta di adeguamento delle tariffe. Un voto consapevole del fatto che devono essere rispettati i parametri dell’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che ha previsto un aumento delle tariffe. L’impatto, però, poteva essere inferiore. "Una parte dell’incremento – spiegano i tre sindaci - è dovuto all’aumento dei costi energetici per le aziende, alle quali non abbiamo voluto creare problemi in bilancio. Il nostro voto di astensione vuole sottolineare le responsabilità politiche di chi governa la maggioranza dei Comuni dell’Ambito e di chi governa la Provincia: con la loro inerzia, si sono preoccupati più di chi dovesse diventare presidente, peraltro senza riuscirci a distanza di più di un anno, che non agli obiettivi da perseguire nell’interesse dei cittadini, rallentando l’iter, non più prorogabile, per individuare un gestore unico del servizio idrico, al posto dei sei attuali (che si traducono in sei presidenti, sei consigli di amministrazione ecc)". "Un gestore unico – proseguono - avrebbe consentito una gestione più razionale, efficiente e efficace, ma anche di non perdere finanziamenti milionari. Per gli investimenti i gestori hanno dovuto e dovranno provvedere con proprie risorse che pesano e peseranno sulle bollette. Chi ha la maggioranza politica e ha abbandonato la governance condivisa dei settori strategici sovracomunali si è assunto una seria responsabilità verso i cittadini, che ora pagheranno le conseguenze di questa miopia. Per la gestione dell’acqua, che deve rimanere pubblica, serve consapevolezza e assunzione di responsabilità".

f. v.