Sfollato e sordo, tornerà a sentire

Cure gratis per Raffaele Brandi, ex maestro di San Ginesio. "Qui abbiamo trovato un angelo"

Il ginesino Raffaele Brandi con la moglie Bianca  e gli audioprotesisti di Amplifon, che seguiranno il suo caso

Il ginesino Raffaele Brandi con la moglie Bianca e gli audioprotesisti di Amplifon, che seguiranno il suo caso

San Ginesio (Macerata), 7 febbraio 2017 - «Quella ragazza è un angelo». Ha la voce commossa ma decisa Bianca, moglie di Raffaele Brandi, 82 anni, ex maestro elementare. I due sono di San Ginesio, ma il terremoto del 30 ottobre li ha scacciati dalla loro casa e da allora sono ospiti dell’hotel San Gabriele di Loreto. Ed è qui che lavora «l’angelo», Mila Montecchiani, che notando l’anziano da solo ha capito che poteva essere un problema di udito. Grazie a lei la Amplifon sta seguendo grauitamente il ginesino, che presto sarà operato.

«Bianca e Raffaele sono una coppia straordinaria – racconta Mila –. Lei è una donna forte e gentile, lui, con il lavoro che ha fatto, ne ha di cose da raccontare. Legge in continuazione, e il giornale ogni mattina. Ho notato però che più passava il tempo e più si isolavano, Raffaele in particolare. Qui si sta insieme ormai da più di tre mesi, siamo come una famiglia. Loro due invece sempre in disparte. Ho saputo da Bianca che Raffaele aveva un problema di udito: “che ci vuoi fare, dovrebbe operarsi all’estero e servono un sacco di soldi”, mi aveva detto. Allora ho provato a contattare la Amplifon – continua Mila – e sono stati fantastici. Dopo qualche giorno sono arrivati per visitarlo e presto risolveranno il suo problema. Tutto a loro spese».

Quello che ha colpito l’azienda è stata la delicatezza di Mila: «Il fatto che questa ragazza abbia avuto l’intelligenza di capire il problema ci ha stupito subito – dice il dottor Alberto Golinelli, direttore del Crs Amplifon –. La lettera era piena di delicatezza e abbiamo subito compreso che si trattava di un caso vero e urgente, provocato dall’acuirsi del calo uditivo e quindi dal progressivo allontanamento dalle normali attività, che in alcuni casi porta al declino cognitivo. L’ex insegnante è stato visitato da due audioprotesisti, e presto incontrerà un otorino. Ci si prenderà cura di lui».

Il trauma del terremoto ha sicuramente contribuito ma Brandi aveva smesso di comunicare per imbarazzo. Prestop potrà tornare a fare due chiacchiere con gli altri terremotati, che il direttore dell’hotel definisce una famiglia allargata.

«Sa, a una certa età – racconta Bianca – certe accortezze sembrano lussi. Il fatto di curare un anziano, non so, ci sembrava chiedere troppo. E invece quella ragazza mi mi ha chiesto di Raffaele. Lui ha avuto problemi a causa di un paio di cadute, una sugli sci e una andando a funghi. A noi piace tanto la montagna, i nostri sono posti bellissimi – racconta con la voce che si incrina –. Ma dopo il 30 ottobre ho capito che dovevamo andare via. E la protezione civile ci ha trovato questo posto tranquillo. Ora anche questo regalo per Raffaele, io non so come facciano i volontari e quelli dell’hotel ad avere tutta questa attenzione. Glielo ripeto, Mila è un angelo, lo sono tutti. Ormai mio marito non mangiava neanche più, e pensare che ha insegnato 40 anni a Porto Potenza, sa che ancora venivano gli ex alunni a trovarci? Di cose da raccontare ne ha». E ora ricomincerà a farlo.