"Si sono messi in tasca un profumo poi hanno aggredito mio fratello"

La titolare del Krizia’s Bar amareggiata: "Tre clienti sospetti, non volevo dargliela vinta"

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di Lucia Gentili

"Dopo diciassette ore di lavoro no stop, la violenza verbale e le minacce. Proviamo amarezza, non è tanto per quello che ci avrebbero portato via, ma per il modus operandi". A parlare è Krizia Gobbi, giovane titolare del Krizia’s Bar & Sigarette elettroniche di Tolentino, in via Sandro Pertini, ovvero il locale attaccato al distributore di benzina. Racconta della rapina sui generis di cui è stata vittima venerdì sera, poco prima delle 22, insieme al fratello 28enne. Negli ultimi anni la sua famiglia aveva subìto anche due furti. Nel 2017 ignoti avevano fatto visita dal padre, titolare di un’impresa edile che si trova nella stessa zona, rubando materiale e lastre d’ottone, per un bottino di circa 10mila euro. Nel 2018 alla stessa Krizia avevano sfilato la pochette con l’intero incasso. Venerdì sera sembrava andare tutto liscio fino a quando nel bar non sono entrate tre persone, due uomini e una donna. "Stavo facendo la chiusura – racconta la titolare – quando sono entrati per consumare, mangiare e bere. Poi hanno chiesto anche dei gratta e vinci, nella zona della cassa. Mio fratello, che stava dall’altra parte del bancone, ha notato un movimento sospetto da parte di uno di loro, di fronte agli espositori. Come se si fosse intascato qualcosa. E, infatti, avvicinandosi, ha visto che portava una scatolina azzurra. Mentre il trio si dirigeva verso la porta, ho solo chiesto, senza mai alzare la voce: “Chi mi paga il profumo?“. E mio fratello, che si era messo sulla porta, è stato strattonato". Il fratello avrebbe quindi ripreso la scena col cellulare, facendo infuriare la donna, che avrebbe cercato di strapparglielo dalle mani con spinte e graffi. "Li ho avvisati che qui è pieno di telecamere e che avevo chiamato il 112 – aggiunge Krizia – e se non sono andati, dicendoci più volte “state attenti“, lasciando intendere che avrebbero fatto un casino. I carabinieri sono arrivati subito per il sopralluogo". E la titolare è andata a sporgere denuncia in caserma, dove è rimasta fino alle 3. "Ovviamente la desolazione non è per quello che avrebbero rubato – conclude -, ho solo chiesto chi avrebbe pagato perché, dopo tutti i sacrifici e le ore di lavoro, non volevo dargliela vinta. Ma sono le mani addosso, l’aggressione verbale e le minacce a lasciarci senza parole". Ieri il locale ha riaperto regolarmente, con più tenacia di prima. Intanto, procedono le indagini da parte dell’Arma.