"Siamo missionari in Bolivia, aiutare gli altri è un’occasione"

Il civitanovese Sirio Cingolani è con la moglie Martina Luchi sulle Ande da quattro mesi: "Aspettiamo visite di amici".

"Siamo missionari in Bolivia,  aiutare gli altri è un’occasione"

"Siamo missionari in Bolivia, aiutare gli altri è un’occasione".

Pasqua e Pasquetta per la prima volta a quattromila metri d’altitudine sulle Ande, in missione cristiano-umanitaria da quattro mesi a questa parte. E’ la storia di Sirio Cingolani di Civitanova e Martina Luchi di Milano (marito e moglie), che il 4 dicembre hanno lasciato il dolce mare di Fontespina a Civitanova per raggiungere le vette della Bolivia dove seguono tanti bambini nei piccoli villaggi in cui si vive di poco e dell’essenziale. "La vita a Penas – nella valle di Araca – scorre tra il freddo pungente, dovuto ai 4.000 metri di altitudine dove viviamo, gratificati però da un cielo azzurro intenso, panorami sconfinati a perdita d’occhio e una concezione della vita ridotta davvero all’essenziale. Qui non siamo serviti da linea di gas casalinga, né del riscaldamento, né dell’acqua calda – spiegano da oltre oceano Sirio e Martina –. Ma andiamo avanti con la nostra stufa a gas, che serve sia per riscaldarci sia per alimentare la cucina". "C’è chi ci considera un po’ pazzi e incoscienti – sorridono –, ma noi siamo felici della vita semplice, ma vera che conduciamo, con i merli che al mattino ci svegliano perché saltellano nella lamiera del nostro tetto, pecore, mucche e maiali che spesso fanno capolino nel nostro giardino. L’opportunità di mettersi al servizio e poter lavorare per fare del bene per chi non ha niente è una grande occasione".

Come si sono svolte finora le vostre giornate sulle Ande?

"Tra le varie attività che seguiamo c’è la visita alle famiglie più disagiate, alle quali portiamo alimenti, l’incontro con varie comunità per la realizzazione di "progetti" principalmente legati all’acqua, che è fonte di vita con costruzione di bacini utili sia come acqua potabile che per irrigazione a causa della scarsità di piogge. Inoltre tutte le mattine andiamo nelle scuole per fare delle attività con i ragazzi tra un concorso di lettura biblica e attività di formazione linguistica con la lingua inglese e di cultura generale. La cosa più stimolante è che sia i ragazzi che i professori sono molto entusiasti della nostra presenza qua".

Vi coordinate con un sacerdote italiano.

"Sì, di fatto noi siamo qua insieme a don Antonio Caglioni (missionario in Bolivia da 40 anni), appartenenti all’Associazione Kantutitas. Siamo l’unica presenza missionaria in tutta la zona".

Pentiti di aver lasciato l’Italia? "No. Andiamo avanti con la nostra esperienza e saremo felici se qualche amico vorrà nel frattempo venirci a trovare e vedere quello che facciamo. La vita è un’occasione unica e non possiamo perdere il tempo, che è la cosa più preziosa che abbiamo per meravigliarci della bellezza di questo mondo così diverso e incredibile se visto da ogni angolazione".

Ennio Ercoli