"Siamo penalizzati perché capoluogo"

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"Si vive appesi ai colori della regione, siamo penalizzati dal divieto di spostarsi verso i capoluoghi". La seconda settimana in zona arancione è ormai alle porte, e anche se c’era la speranza diffusa che si sarebbe potuti tornare in zona gialla, i negozianti devono fare i conti con un’altra settimana di rigide restrizioni, nel periodo tradizionale dei saldi di fine stagione. Oltre al fatto che il colore della regione genera inevitabilmente più o meno movimento, secondo Claudio Gigli e Stefania Fratini, titolari di Nautilus in via Trento a Macerata, ciò che più penalizza il settore in questo momento è il divieto di andare nei capoluoghi, visto che la popolazione maceratese è distribuita non solo in città, ma anche molto nei comuni limitrofi. "Sembra assurdo che una realtà di provincia come quella di Macerata possa essere posta sullo stesso piano di grandi città come Roma o Milano – sottolineano –. Quindi, essere in zona arancione o in zona gialla adesso può fare la differenza: moltissimi clienti non vivono a Macerata città, ma si trovano nei piccoli comuni limitrofi. Avrebbero dovuto fare delle norme più specifiche, tenendo in considerazione le particolarità di ciascuna realtà territoriale. Questa norma, difatti, porta a un paradosso – proseguono –: a Macerata non si può venire, perché è un capoluogo, mentre a Civitanova si può andare, nonostante il numero della popolazione sia più elevato. Speriamo, per febbraio, di tornare in zona gialla, per poter lavorare almeno con l’ultimo periodo di saldi stagionali".

Marta Palazzini