Siccità, le ginestre non fioriscono Solo girasoli per la festa del poeta

Celebrazioni nell’aula magna,. Premio Leopardi a Foschi. La contessa Olimpia: . "Ha lasciato un segno indelebile"

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Tanti girasoli per celebrare il 224° anniversario della nascita di Giacomo Leopardi a ricordare il giallo della ginestra che quest’anno non ha voluto aspettare il compleanno del poeta per fiorire. Con questo clima non si trova più nemmeno la ginestra e si è dovuto far a meno anche in occasione delle celebrazioni leopardiane. Nell’aula magna, dopo i saluti delle autorità presenti, la cerimonia si è concentrata sul conferimento del "Premio Leopardi" a Franco Foschi, un nome su cui "ci sono stati unanimità ed entusiasmo" ha sottolineato il presidente del Cnsl Fabio Corvatta ricordando che la legge "Leopardi nel mondo" porta la sua firma. "Il nostro pensiero va a Franco Foschi e a quella generazione di grandi uomini e grandi donne che hanno lasciato un segno indelebile nella ricerca leopardiana – ha detto la contessa Olimpia Leopardi. Il professore aveva lunghi colloqui con mia nonna, era austero, io ero piccola e ne avevo soggezione. Foschi era uno studioso vero, serio, sapeva accettare tutti i punti di vista, anche quelli più lontani dai suoi". Un ritratto appassionato dell’ex ministro del lavoro è stato tratteggiato da Andrea Angeli, funzionario internazionale, che ha sottolineato, in modo particolare, la capacità politica di Foschi durante la grande crisi della Fiat degli anni ’80: "Dobbiamo moltissimo a lui se il Paese è rimasto in carreggiata, la Fiat era sull’orlo del precipizio con 14mila licenziamenti annunciati e c’erano le Brigate Rosse. Foschi era ministro del Lavoro, non si è dato per vinto e riuscì a strappare un accordo. Quello fu un modello per tutte le trattative sindacali". A Fabiana Cacciapuoti, già responsabile del Fondo leopardiano della Biblioteca nazionale di Recanati, invece, il compito di tratteggiare l’opera di Foschi per il Cnsl: "Era un visionario, un uomo dell’accoglienza. Prese un Centro chiuso e lo rese pulsante, Foschi conosceva perfettamente Leopardi, capiva che era l’autore giusto per toccare i temi della modernità che anche a lui erano a cuore". Poi, al centro ci sono stati i giovani con la consegna del premio Leopardi agli studenti vincitori. Prima Benedetta Tani del liceo Torricelli Ballardini di Faenza, seconde ex aequo Rachele Rossini del Classico di Foligno e Matilda De Riva dell’Iis Ferrari di Este (Padova, terzo Matteo Verrone del i liceo Sannazaro di Napoli. Chiusura in grande stile delle celebrazioni, in serata. con il tradizionale recital sull’orto del Colle dell’Infinito dove Fabrizio Gifuni ha messo insieme testi di Pierpaolo Pasolini e di Giacomo Leopardi.

Antonio Tubaldi