"Sisma, 487 euro di bollette e ho la casa inagibile dal 2016"

La rabbia di una sfollata dopo aver saputo di dover pagare otto fatture mai ricevute: "Ho chiesto a cosa si riferissero tali cifre, mi hanno detto spese di trasporto".

"Sisma, 487 euro di bollette  e ho la casa inagibile dal 2016"

"Sisma, 487 euro di bollette e ho la casa inagibile dal 2016"

di Paola Pagnanelli

"La mia casa è inagibile dal 2016, a causa del terremoto. E adesso la società dell’energia elettrica mi chiede di pagare quasi 500 euro di bollette. Ma come è possibile una cosa del genere? Che senso ha"? Tra rabbia, perplessità e scoramento, una impiegata racconta la disavventura vissuta da sfollata del sisma. La sua casa, in centro a Caldarola, è chiusa da quasi sette anni. "Io lavoro a Macerata e mi sono trasferita qui, in attesa di poter tornare a casa mia, cosa che mi piacerebbe molto poter fare. Intanto, dato che la residenza resta nella casa inagibile, ho attivato il servizio "Seguimi" di Posteitaliane, perché la corrispondenza potesse arrivare al mio nuovo indirizzo. Ma forse qualcosa non ha funzionato, forse dovevo fare qualcosa che non ho fatto, non lo so, fatto sta che l’altro giorno, del tutto a sorpresa, ho scoperto che mi erano state mandate delle fatture dalla società dell’energia elettrica, fatture che io non avevo ricevuto e di conseguenza neanche pagato". Si tratta, per la precisione, di otto bollette, emesse a novembre e ottobre del 2021, a gennaio, marzo, luglio, settembre e novembre del 2022 e a gennaio del 2023, per somme che vanno da 20 a 92 euro. "Ora mi è arrivato un sollecito di pagamento, per un totale di 487 euro. Ho chiesto a cosa si riferissero queste somme, visto che la casa è chiusa, inagibile e inaccessibile, in zona rossa. Mi hanno risposto che sono spese di trasporto, che bisogna pagare comunque. Ma trasporto di cosa e dove? Lì non c’è nessuno. Se me lo avessero detto prima, li avrei fermati: non portateci niente a quell’indirizzo", ironizza la donna. "Io ho sempre pagato le bollette della casa dove sono in affitto, come è giusto, ma mi sembra singolare che mi chiedano di pagare anche per una casa dove né io né nessuno può mettere piede. Per altro, sinceramente la somma mi mette anche in difficoltà, si tratta di una cifra pesante per il mio stipendio". La donna ha contattato la società, che a quanto sembra è stata irremovibile sulla necessità di pagare il conto. È possibile però pagare a rate, almeno. Ma la situazione resta paradossale. "Tra l’altro, io vorrei solo poter tornare a casa mia, pagare le mie bollette, non dover più inseguire la corrispondenza da una casa all’altra e non dovermi barcamenare tra tutta una burocrazia micidiale. Ridarci le nostre case deve essere la priorità".