
Paolo De Angelis, segretario generale del Sim sindacato italiano militari carabinieri Marche, solleva la questione
A nove anni dal terremoto, i carabinieri sono ancora ospiti nella scuola. La compagnia di Camerino continua a operare in condizioni precarie, priva di una caserma degna di questo nome. I progetti esecutivi sono pronti da tempo, ma nessun cantiere è mai partito. A dare l’allarme è Paolo De Angelis, segretario generale del Sim sindacato italiano militari carabinieri Marche. "I militari sono costretti a svolgere il servizio in un edificio scolastico adattato "alla meno peggio", con gravi ripercussioni sull’efficacia operativa e sulla sicurezza della comunità – prosegue –. Dopo quasi dieci anni ancora in attesa di un presidio stabile, è una ferita aperta che mina la credibilità delle istituzioni e mette a rischio il presidio di legalità in un territorio già provato dal sisma". Secondo il sindacato l’attuale situazione genera disagi quotidiani: "mancanza di spazi adeguati alle emergenze, difficoltà logistiche per i turni di servizio, e un segnale di abbandono rivolto ai cittadini, che percepiscono la presenza delle forze dell’ordine come temporanea e inaffidabile". "Non possiamo più accettare il silenzio delle autorità: risorse e soluzioni esistono, ma servono volontà politica e amministrativa per tradurle in fatti concreti", aggiunge De Angelis. Così il Sim carabinieri Marche annuncia che intensificherà la propria azione di sollecito in Prefettura, Regione e Ministero dell’interno e, nei prossimi giorni, chiederà un incontro urgente col prefetto di Macerata Isabella Fusiello per ottenere spiegazioni sui ritardi e un cronoprogramma certo per l’avvio dei lavori.
"L’obiettivo è restituire a Camerino un presidio di sicurezza stabile e una caserma moderna, simbolo di rinascita e tutela per l’intera comunità", ribadisce l’organizzazione sindacale. L’Agenzia del Demanio è il soggetto attuatore. De Angelis spiega che a novembre aveva avuto un incontro col sindaco Roberto Lucarelli: "Il progetto esecutivo c’è e pensavo che l’inizio lavori fosse stato imminente – dichiara -. Sono passati sei mesi dall’incontro ma è ancora tutto fermo. Non so quale sia l’inghippo. Il nostro sindacato vuole dare un apporto costruttivo e sollevando la questione cerchiamo di smuovere qualcosa. Nell’attuale sistemazione, che sarebbe dovuta essere provvisoria, temporanea, non ci sono alloggi di servizio, le camerate sono rimediate nelle aule. Doveva essere una soluzione tampone e invece i carabinieri sono ancora là, dopo quasi dieci anni".
Lucia Gentili