
Al teatro Don Bosco il convegno dedicato alla ricostruzione sociale delle zone colpite dal terremoto. Il commissario Castelli: "È uno strumento essenziale". Si è parlato anche di chiese e infrastrutture.
Il ruolo strategico del Terzo Settore nello sviluppo dei territori e sul contrasto allo spopolamento del cratere. Questo il tema al centro del convegno dal titolo "La ricostruzione sociale: ripartire dalle comunità combattendo lo spopolamento", che si è tenuto al teatro Don Bosco di Macerata ieri, con la partecipazione di numerose autorità, tra cui il Vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, il sindaco Sandro Parcaroli, il Prefetto Isabella Fusiello, l’assessore alle Politiche sociali di Macerata Francesca D’Alessandro, e il Commissario straordinario Guido Castelli.
Fra gli argomenti trattati, quelli della "restanza", della famiglia, delle nuove generazioni, dell’inclusione e dei progetti legati all’iniziativa Next Appennino che riguardano l’area del cratere. Numerose le testimonianze territoriali delle istituzioni, delle organizzazioni sociali che ogni giorno lavorano con e per le comunità, nonché i rappresentanti dei progetti di investimento Next Appennino, dimostrando quanto sia fondamentale puntare su progetti con piani di investimento solidi, in grado di rafforzare le realtà del Terzo Settore e assicurarne la stabilità e la sostenibilità nel lungo periodo.
"Il Terzo Settore è uno strumento essenziale per combattere lo spopolamento delle aree interne - ha affermato Castelli -. E’ un fenomeno che minaccia l’equilibrio sociale, economico e ambientale di vaste zone del nostro Paese, in particolare dell’Appennino centrale. In questo contesto, il Terzo Settore è un valore di comunità sociale che si sta rivelando un attore cruciale e un grande alleato per questa nostra battaglia. Attraverso processi di co-progettazione con le istituzioni pubbliche, il Terzo Settore genera soluzioni adattate ai bisogni locali, sperimentando anche innovazioni tecnologiche e sociali che migliorano la qualità della vita e aumentano la resilienza territoriale".
Monsignor Marconi ha evidenziato l’importanza di ricostruire il tessuto sociale oltre alle case, le fabbriche, le chiese e le infrastrutture, "ma bisogna aver chiaro come creare un contesto attrattivo che porti persone a voler vivere nelle nostre zone interne. Questo è il problema e su questo c’è stata una grande lucidità di analisi". Un obiettivo, a sentire le proposte e le esperienze, che non è affatto impossibile, benché il fenomeno "dell’urbanizzazione e dello spostamento delle popolazioni dalle zone interne alla costa è un fenomeno italiano, europeo e per tanti versi, mondiale, che non potrà certo venire cancellato".
L’assessore D’Alessandro, del Comune di Macerata, ha sottolineato infine che "i temi affrontati durante il convegno sono già sviluppati attraverso progettualità realizzate dalle amministrazioni e realtà del Terzo settore nel territorio maceratese e non solo. A testimonianza di una rete sinergica ed efficiente".