"Società intestate a parenti e amici" La galassia attorno a Iorio Gnisci

Sequestro da oltre sei milioni di euro: le carte dell’inchiesta dell’Anticrimine sull’imprenditore edile "Vi è un susseguirsi di trasferimenti di quote partecipative, immobili, finanziamenti da una realtà all’altra"

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di Paola Pagnanelli

Una galassia di società intestate a parenti, congiunti, amici di Giancarlo Iorio Gnisci è finita nel mirino dell’Anticrimine, che ha disposto il sequestro di terreni e fabbricati per oltre sei milioni di euro. L’imprenditore sarebbe riuscito a dar vita a questo sistema grazie al credito ottenuto con la Gesuelli & Iorio, società attiva in provincia dal 1984 e ritenuta un colosso del settore. Questo credito dagli anni 2000 sarebbe stato sfruttato da Iorio per dar vita a un sistema di società "volto a drenare risorse, eludere il fisco, riciclare denaro e approfittare del credito bancario". "Vi è un susseguirsi di trasferimenti di quote partecipative, di immobili, finanziamenti in conto capitale dall’una all’altra società, pagamenti di fatture per prestazioni non eseguite, diretti a operare trasferimenti di denaro, operazioni che attestano l’esistenza di preordinato modus operandi diretto a creare una mera parvenza di regolarità da utilizzare per triangolazioni, trasferimenti, finalizzati al conseguimento di illecita ricchezza, in cui vi è la presenza costante dell’indagato che ha assunto sempre ruoli diversi nelle singole società, senza mai perderne il controllo" scrive il tribunale di prevenzione di Ancona, disponendo la misura chiesta dalla procura di Macerata.

"Esplicativa è la vicenda della Pa.Ma., ove le quote sono state prima trasferite a favore della prima moglie Petracci, per essere poi da questa trasferite a Elisabetta Piccinno, attuale convivente dell’indagato, ritornando così nella sua disponibilità. Le varie società hanno avuto accesso a finanziamenti e hanno fatto transitare sui conti rilevanti flussi di denaro. Iorio e la sua famiglia di origine hanno assunto la fisionomia degli imprenditori affermati, titolari di un considerevole patrimonio, che dal 1982 (inizialmente con la Gesuelli & Iorio) inizia a operare nel settore edilizio, utilizzando le attività di impresa per generare profitti illeciti dall’anno 2000". Alcune operazioni, scrivono i giudici, sono "apparentemente fittizie e finalizzate al ricircolo di denaro illecitamente percepito, a eludere il fisco, creditori ordinari e istituti di credito". L’attuale immobile a Macerata sulla strada Cluentina sede della GI Costruzioni è stato rivenduto alla Le 4 Marine, Gesuelli & Iorio, Ge.Co.Fin, G&I HDP, Ca.Ma. Costruzioni. L’Unoper registra una sola operazione: il passaggio su un conto corrente di un milione e mezzo di euro per operazioni non contabilizzate.

Sono state analizzate svariate operazioni, tra cui vendite e affitti di abitazioni o capannoni inesistenti, o ancora allo stato grezzo e mai utilizzati, o dal valore raddoppiato rispetto al reale, senza per altro le necessarie registrazioni dei contratti. "La situazione reddituale di Iorio Gnisci si presenta alquanto anomala, a fronte dei redditi dichiarati dai primi anni 2000 a oggi (minimi, e per i tre anni delle indagini dell’Antimafia siciliana nessuno) acquista azioni o quote per importo dichiarato di due milioni e 200mila euro e fabbricati e terreni per 181mila euro, con evidente sproporzione tra disponibilità e impieghi. L’immobile di sua proprietà a Loro Piceno, pignorata, vale oltre un milione di euro".

Coinvolti in questa gestione complessa anche i figli Luca e Nico. Quest’ultimo, amministratore dell’impresa di pulizie Jek House, dal 2000 al 2014 non presenta denuncia dei redditi, poi risulta imprenditore e infine dipendente della società, che di fatto funzionerebbe solo dal lavatrice del denaro delle altre: "sui conti della stessa transitano denari da e verso soggetti (parenti, amici e società collegate) per riciclare, ripulire, veicolare liquidità in maniera formalmente legale".