Sogno che diventa realtà: si gioca a tennis anche in carrozzina

Progetto unico in regione attuato a Tolentino. Sposetti si augura di allestire un torneo entro la fine dell’anno

Migration

"L’obiettivo: un torneo per fine anno". E’ questa la mèta dell’associazione Tennis Tolentino, che da un mese ha lanciato una novità, i corsi di Wheelchair Tennis (su sedia a rotelle), un progetto innovativo e unico nel territorio regionale. Un sogno diventato realtà grazie al sostegno di Simonelli Group, che ha acquistato quattro carrozzine, due professionali per le gare e due di prova per gli allenamenti e i corsi, e al patrocinio del Comune. Vengono offerte lezioni gratuite ai disabili, tenute da trainer professionisti, che culmineranno appunto in un torneo finale. Cinque i protagonisti, dai 20 ai 50 anni, tra cui una ragazza, che si stanno allenando con le istruttrici Elena Moretti e Federica Salvatori. "Per me lo sport è tutto, divertimento, salute, stare insieme – spiega uno dei partecipanti, Luca Caporicci, che compirà 40 anni ad agosto -. E per il tennis in particolare nutro un amore viscerale da sempre. In passato ho giocato a basket a Porto Potenza, poi a Civitanova ho fatto corsa in carrozzina e getto del peso. Ora a Tolentino, la mia città, si è presentata questa opportunità e non potevo che coglierla al volo". Presente anche un altro concittadino, Paolo Vichi di Lna (Lesi non arresi – asd Monti Azzurri). L’idea del Wheelchair è nata l’anno scorso alla 24 Ore Tennis, in cui avevano preso parte gli atleti dell’asd Toscana Funtennis e i ragazzi dell’associazione tolentinate Lesi Non Arresi. "Quando, in quella circostanza, ho assistito ai doppi tra ragazzi in piedi e ragazzi in carrozzina – spiega il presidente dell’associazione Tennis Tolentino, Marco Sposetti – ho capito quanto fosse importante come occasione di inclusività in ambito sportivo. Vorrei dare vita ad allenamenti combinati tra i tennisti della scuola e le new entry del Wheelchair. Per i primi, gli altri rappresenterebbero un esempio per chi decide di fare questo sport e, per i secondi, gli altri sarebbero invece uno stimolo. Uno scambio utile da entrambe le parti. Per assurdo lo stare in carrozzina è la disabilità che più si sposa con il tennis; l’attività sportiva è utile per la salute e come sfogo. L’obiettivo, per noi e per loro, è essere pronti, entro fine anno, per una competizione. Un torneo. Provare a fare un torneo e provare a vincerlo". "Le lezioni – aggiunge la Moretti, laureata in Scienze motorie – prevedono le tecniche di base, dritto, rovescio e servizio, per prendere dimestichezza con la carrozzina, diversa da quella che usano abitualmente. Ho sempre seguito con passione lo sport con disabilità". Per info e iscrizioni segreteria@tennistolentino.it, 3516339716.

Lucia Gentili