
"Tra qualche giorno sentirò Arianna Orazi, in videocollegamento dal carcere, anche per chiarire quanto accaduto". Lo ha detto il difensore...
"Tra qualche giorno sentirò Arianna Orazi, in videocollegamento dal carcere, anche per chiarire quanto accaduto". Lo ha detto il difensore della 53enne, l’avvocato Olindo Dionisi, in merito all’arresto avvenuto l’altroieri pomeriggio in Veneto, quando la donna è stata fermata in auto dai carabinieri. L’avvocato ha sempre sostenuto che quella di Arianna non era una fuga, tanto che "l’ipotesi della latitanza non è da tenere in considerazione". Non è ancora chiaro il motivo che ha spinto la donna, dopo la sentenza della Cassazione, a lasciare il paese dove viveva negli ultimi tempi, Mombaroccio, in provincia di Pesaro. Secondo quanto riferito dal suo avvocato, Arianna avrebbe prima raggiunto il carcere di Bollate, in Lombardia, per costituirsi. Ma poiché mancava l’ordine di carcerazione, si sarebbe spostata in Veneto, dove avrebbe avuto un appoggio. I militari dell’Arma che erano andati ad eseguire l’ordine di carcerazione dopo il verdetto della suprema corte non la avevano trovato in casa. Così sono scattate le ricerche, coordinate dal Comando regionale dell’Arma, e poche ore dopo la donna era stata arrestata in Veneto. Ma secondo il suo avvocato non si trattava di una fuga. "I carabinieri erano convinti che stesse scappando, poi ho spiegato la situazione e penso abbiano chiamato anche il carcere di Bollate per accertarlo. Non stava scappando, se avesse voluto l’avrebbe fatto prima: è libera dal dicembre 2022. È stato un equivoco, penso ora chiarito: non è reato costituirsi in un carcere piuttosto che un altro".
Chiara Marinelli