"Soluzione anacronistica, si pensi a riciclare"

Ciarulli: un impianto del genere ci vincolerebbe per vent’anni, è un disincentivo a fare la differenziata

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"Parlare di termovalorizzatori è anacronistico. Le Marche non hanno bisogno di questi impianti, tantomeno la provincia di Macerata che offre un servizio con ottimi risultati nella gestione dei rifiuti, risultati che possono solo essere implementati". Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, conferma come bruciare i rifiuti sia in controtendenza rispetto alle direzioni previste dall’Europa e da quelle già intraprese nel Maceratese che, invece, vanno verso una riduzione dei rifiuti indifferenziati. "La termovalorizzazione non è una soluzione né utile, né lungimirante, ed è solo il quarto punto (in ordine di priorità) dei cinque previsti dall’economia circolare – aggiunge Ciarulli –. I primi tre punti, infatti, sono la riduzione nella produzione dei rifiuti, il riuso e il riciclo. Nelle Marche, inoltre, non si bruciano più rifiuti dal 2011 e mi sembra che anche la direzione annunciata dalla Regione per il prossimo piano dei rifiuti non sia quella della termovalorizzazione. Non va dimenticato, poi, che impianti del genere vincolano la produzione dei rifiuti per 20-25 anni. Se, ad esempio, si costruisce un impianto per 100mila tonnellate questo sarà sempre vincolato a quella produzione, andando così a disincentivare comportamenti virtuosi come la differenziazione dei rifiuti. Per questo dobbiamo spingere sugli impianti di riciclo, non su quelli di recupero energetico da combustione dei rifiuti che andrebbero a vincolare le politiche future a una produzione costante di rifiuti per alimentare l’impianto. La priorità – conclude Ciarulli – deve essere la riduzione dei rifiuti e, attorno a questa, dobbiamo sviluppare strategie opportunamente legate all’economia circolare".

c. sen.