"Sono caduto nel tranello della truffa dello specchietto"

"Il mio non è stato l’unico caso del genere. Invito tutti a fare attenzione e a denunciare gli episodi"

Attenzione alle truffe dello specchietto. A riportare l’attenzione su questo raggiro è un pensionato maceratese, a cui nei giorni scorsi è capitata la disavventura. "Poco dopo le ore 11, al volante della mia Fiat Panda ero davanti alla chiesa di Santa Croce, diretto in viale Indipendenza. Ho fatto attraversare un pedone e ho sentito un leggero rumore. Subito non ho dato peso alla cosa, ma dopo una decina di metri ho notato che il mio specchietto retrovisore destro era piegato verso l’interno. Ho proseguito, ma superato il forno che si trova in viale Indipendenza ho sentito dietro di me un’auto che suonava il clacson, poi una vettura bianca mi ha superato e si è fermata davanti a me, sbarrandomi la strada". Mentre il maceratese scendeva dall’auto per capire cosa stesse succedendo, l’altro, rimasto a bordo, gli ha mostrato uno specchietto preso dal sedile di fianco a lui. "Mi ha detto che lo avevo urtato e glielo avevo rotto io – prosegue -, poi mi ha chiesto di seguirlo per toglierci dalla strada, dove stavamo intralciando il traffico. Abbiamo proseguito lungo la via, svoltato in via Arcangeli e infine ci siamo fermati in via Burocchi. Lo sconosciuto a quel punto mi ha ripetuto che gli avevo rotto lo specchietto. Io avevo lo specchietto destro piegato, e una striscia bianca lungo tutta la fiancata destra dell’auto. Mi ha chiesto se volessi denunciare quanto accaduto all’assicurazione. Ma preso di sorpresa, gli ho risposto che preferivo pagare. Gli ho proposto un assegno, ma lui voleva i contanti: ne pretendeva oltre 600. Io mi sono rifiutato, allora è sceso prima a 500 euro, poi a 400, infine 350. Non avevo quei soldi con me, dovevo prelevarli. Sono ripartito in auto, ma al mio ritorno, lui era in fondo a via Burocchi senza l’auto. Di fronte alle mie rimostranze, ha accettato 310 euro. Su mia richiesta, mi ha indicato nome e cognome, la città di residenza e la targa dell’auto, dicendo che era intestata alla moglie". A quel punto i due si sono separati. Riflettendo con tranquillità a casa, il pensionato si è insospettito, e ha scoperto che quella targa era intestata a un uomo della provincia, e si trattava di una vettura diversa. "Da quanto ho sentito, il mio non è stato l’unico caso del genere avvenuto nelle scorse settimane. Per questo, invito tutti a fare attenzione e a segnalare episodi come questi alle forze dell’ordine".

Paola Pagnanelli