"Sos manodopera, raccolta estiva a rischio"

Allarme Cia, il presidente Carboni: nei campi mancano almeno trecento stagionali. "Problemi anche per il settore zootecnico"

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di Vittorio Bellagamba

Nelle campagne del Maceratese mancano circa trecento addetti nel settore agricolo. A lanciare l’allarme è la Cia (confederazione italiana agricoltori) di Macerata: qui le aziende non trovano la manodopera necessaria per la raccolta dell’ortofrutta, potatura degli ulivi e raccolta delle olive. La Cia sottolinea i tanti problemi che stanno riscontrando le aziende agricole del territorio nel reperire risorse da impiegare nelle aree rurali. "È un problema che abbiamo avvertito anche in passato – dice Matteo Carboni, presidente della Cia di Macerata –, ma quest’anno ha subìto una grave accelerazione e la mancanza di manodopera rischia di far rimanere pure la frutta sugli alberi". Carboni, la situazione per il comparto si fa più difficile.

"Produrre è già diventato insostenibile a causa dell’aumento vertiginoso dei costi di materie prime ed energia, ma ora gli agricoltori si trovano ad affrontare l’ulteriore e grave problematica della carenza di manodopera. Se a livello nazionale si stima una mancanza di circa 100mila unità, particolarmente colpito risulta il nostro territorio, caratterizzato da produzioni ortofrutticole, di vino e ulivo, che maggiormente richiedono apporto di manodopera. Per gli agricoltori sta diventando un calvario riuscire a trovare personale, specie ora che si sta entrando nel clou della stagione". Cosa chiedete alle istituzioni? "È necessario che le istituzioni intervengano per risolvere i problemi legati a costi, burocrazia e rigidità degli strumenti. Infatti, il fabbisogno delle aziende agricole è stagionale e sono necessari strumenti semplici e flessibili, come erano i voucher che, nati per l’agricoltura, in questo settore hanno funzionato. In questo modo si può permettere a giovani, pensionati e percettori del reddito di cittadinanza di integrare il reddito attraverso il lavoro occasionale in agricoltura e senza oneri eccessivi per le imprese. È importante anche sbloccare il decreto flussi, per le pratiche 2021 e per l’emanazione del decreto 2022, visto che la manodopera straniera rappresenta ormai quasi il 30%. Le istituzioni devono creare le condizioni migliori affinché gli agricoltori possano continuare a produrre, nell’interesse della collettività, non più in perdita, come avviene adesso". Anche nel settore zootecnico manca la manodopera?

"Certamente, anche nelle stalle del Maceratese si avverte la mancanza di addetti e questo aspetto è molto preoccupante per una gestione degli animali".

Il problema della mancanza di manodopera quest’anno stride con una raccolta che si preannuncia buona?

"Quest’anno, c’è molta frutta, e ciò a differenza dell’anno scorso, quando le condizioni del tempo, soprattutto le gelate di aprile, hanno compromesso la produzione, riducendo drasticamente la quantità raccolta. Abbiamo avuto qualche problema nei giorni scorsi con le albicocche precoci, ma ora la stagione si preannuncia molto buona con prodotto abbondante e soprattutto di qualità. È un vero peccato rischiare di lasciare sulle piante il frutto del nostro lavoro, perché non ci sono le persone che le possono raccogliere".