di Asterio Tubaldi
"Non è una questione di canone di affitto, ma se ho deciso di chiudere il mio bar e gelateria di piazza Leopardi, è perché non si trova il personale e a causa del Covid-19". Alessandro Biagiola – alle spalle una decennale esperienza politica di assessore provinciale nella giunta Pettinari e in quella comunale con il sindaco Fiordomo – affronta a tutto campo i motivi che lo hanno spinto a decidere di chiudere, domenica scorsa, i battenti della sua attività nella centralissima piazza Leopardi. "Non ho mai avuto problemi con il canone di affitto del locale – dice –. I 1.600 euro che ogni mese pagavo sono giusti per un locale di 225 metri quadrati. Con la proprietà ho avuto un buon rapporto e mi sono venuti incontro". Quali sono, allora, le vere ragioni della chiusura?
"Le difficoltà sopraggiunte sono riconducibili alla pandemia da Covid e al problema del personale, queste mi hanno indotto ad impostare l’attività diversamente, tanto che mi trasferisco, e quindi non cesso l’attività". Capiamo la pandemia, ma il personale?
"Non ci crederà, ma nell’ultimo anno e mezzo è diventato un problema anche il personale, persino nel nostro settore, quello dell’enogastronomia, che è anzi quello che oggi tira di più anche grazie al nostro turismo".
Allora?
"Allora non si trova soprattutto personale stagionale che abbia voglia di lavorare e fare sacrifici. Il nostro lavoro è soprattutto concentrato nel periodo estivo, quando gli altri sono in ferie, e nel fine settimana nel periodo invernale, quando gli altri vanno a divertirsi fuori. Sicuramente si tratta di un sacrificio e negli ultimi due anni questo problema si è poi aggravato notevolmente".
Dice che i giovani non hanno voglia di fare sacrifici?
"I giovani soprattutto non hanno questo stimolo, la voglia di intraprendere questo lavoro. Le cause sono molteplici: nell’associazione di categoria si punta il dito contro la scelta del reddito di cittadinanza, poi contro il fatto che gli stipendi sono troppo bassi. Ma per noi, datori di lavori, i costi del lavoro sono alti". Ha visto poi che vogliono tassare anche le mance?
"Già, un altro motivo per demotivare i giovani a fare questo mestiere: ma le pare possibile?" Tornando alla chiusura in piazza, pare di capire che delocalizza l’attività per ridurre i costi.
"È così. Dopo la pandemia, ho deciso di concentrarmi principalmente sulla gelateria e caffetteria, facendo da solo in una posizione diversa, non quella centrale di piazza Leopardi, che richiede turn over di personale particolarmente impegnativo". Quando sposterà l’attività?
"Riaprirò il 21 ottobre a Montemorello, dove ho già aperto nell’estate scorsa, e nel frattempo sto approntando i lavori nel locale di corso Cavour per aprire in centro prima della estate".