Macerata, sospeso il trasloco dei profughi. Più di cento ancora in città

Stop in attesa dell’ok del Viminale alla clausola di salvaguardia

Due richiedenti asilo in città (foto d’archivio Calavita)

Due richiedenti asilo in città (foto d’archivio Calavita)

Macerata, 14 giugno 2018 - Non risultano altri trasferimenti di richiedenti asilo da Macerata verso gli altri comuni della provincia. Dalla scorsa settimana ci sarebbe infatti uno stop temporaneo agli spostamenti dei cosiddetti Cas (accoglienza straordinaria) verso i paesi vicini, in base ai posti liberi individuati dall’ultimo bando della prefettura. La redistribuzione dei migranti avviata dalla prefettura, che prevede l’azzeramento dei Cas in città e la sistemazione di questi negli altri comuni della provincia, sarebbe sospesa per un po’, mentre si attende l’attivazione formale della clausola di salvaguardia, richiesta dal Comune in base all’accordo Anci-Ministero. 

La clausola prevede la riduzione e – se possibile – l’azzeramento dei Cas, il cui numero in città era di 259 persone, e allo stesso tempo un piccolo incremento dei posti Sprar (sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, che in città è interamente gestito dal Gus) da 110 a 139 persone. Il 19 marzo si era svolto il comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica sul tema dell’accoglienza dei migranti: il comitato, "preso atto dell’esistenza di criticità nella percezione di sicurezza da parte della comunità di Macerata in relazione alla presenza di stranieri migranti – si legge nella comunicazione della prefettura di quel giorno –, ha condiviso l’opportunità di procedere a una progressiva riduzione del numero dei cittadini richiedenti la protezione internazionale nel capoluogo".

Una percezione di insicurezza che si era accentuata anche in seguito alla situazione di tensione e allarme che si era creata dopo l’omicidio di Pamela Mastropietro e il raid razzista di Luca Traini. Così, nel periodo che va dalla fine di marzo alla metà di maggio, sono stati dirottati nei Comuni della provincia 114 migranti, e nella settimana successiva altri 30 richiedenti asilo: al momento, quindi, sono poco più di cento i migranti che devono ancora traslocare. I trasferimenti sono stati preparati con accortezza, e con riguardo a ciascuna situazione personale, tenendo conto di frequentazioni di corsi, di tirocini, di un percorso assistenziale e sociale già avviato nel capoluogo. Ora però ci sarebbe un rallentamento temporaneo, in attesa dell’attivazione formale della clausola. 

"Sappiamo che lo spostamento non può essere immediato – sottolinea il sindaco Romano Carancini –, ho totale fiducia nel prefetto". Intanto la città si organizza per discutere pubblicamente del tema "situazione immigrati a Macerata": la seduta è in programma il 25 giugno nell’aula sinodale della Domus San Giuliano. "Il consiglio comunale aperto, per sua stessa natura, è fatto per ascoltare – precisa Carancini –. Chi ha compiti di governo deve ascoltare, sempre. Andrò quindi a sentire tutte le voci, da parte mia ci sarà grande disponibilità". 

"Spero però che la discussione avvenga in termini di civiltà – prosegue Carancini –. Non ci sono strategie o linee da adottare per quanto riguarda la seduta in programma, se non la predisposizione all’ascolto. Quest’amministrazione ha già espresso in modo chiaro la linea sull’immigrazione e l’accoglienza". Contestualmente al trasferimento dei migranti Cas, il sindaco aveva infatti dichiarato che questa città ha sempre accolto, e così farà in futuro: "L’accoglienza è un valore in cui crediamo – aveva detto il primo cittadino – e che continueremo a portare avanti".