Macerata, la visita del Ministro Orlando. "Un pazzo fascista non può infangare una città"

Il Guardasigilli all'ospedale dai feriti di Luca Traini e in Procura. "Evitiamo la diffusione di particolari scabrosi che offendono la pietà per Pamela"

Il ministro Orlando in ospedale con il dottor Maccioni (Foto Calavita)

Il ministro Orlando in ospedale con il dottor Maccioni (Foto Calavita)

Macerata, 7 febbraio 2018 - Il ministro della Giustizia,  Andrea Orlando è arrivato in città. La prima tappa è stata la visita dei giovani migranti feriti durante il raid xenofobo a colpi di pistola del 3 febbraio e ricoverati nell'ospedale di Macerata (FOTO). Una volta uscito si è quindi recato in Procura dove ha incontrato il procuratore Giovanni Giorgio. In ospedale sono rimasti solo due feriti: la ragazza con la spalla fratturata e un giovane ferito al torace. Per entrambi la prognosi è di 30 giorni. Gli altri sono stati o dimessi o trasferiti ad altri ospedali. Uno, con un ferita che rischia di infettarsi alla gamba, si è allontanato.

Il giallo di Pamela Mastropietro, l'ipotesi. "Voleva scioglierla nell'acido"

image

Sparatoria a Macerata, Luca Traini voleva uccidere Innocent Oseghale

"Ho sentito la famiglia di Pamela Mastropietro - ha detto il Guardasigilli. Ho  il massimo rispetto dell'informazione, ma in questo momento pregherei gli operatori, per ragioni comprensibili, di evitare la diffusione di particolari scabrosi che offendono la pietà in quanto esseri umani". 

FIACCOLATAFOTO_28728085_222024

 

RIS PAMELA_28587684_213525

"La presenza di un pazzo fascista, che disonora il nostro tricolore, non può mettere in discussione e infangare la civiltà di questa città e del nostro Paese". Ha aggiunto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervenendo sul raid contro gli immigrati compiuto da Luca Traini. "Macerata  resta una città civile che onora l'Italia, mentre la nostra bandiera e il nostro tricolore è stato infangato".

Luca Traini: "Volevo sparare ai neri che spacciano"

Così come la candidatura di Luca Traini nella Lega, sempre per il ministro della Giustizia "non deve essere usata per strumentalizzazioni politiche". "Quello che dovevo dire - ha rimarcato il ministro - l'ho detto. Le battaglie contro queste forme di xenofobia e di fascismo rimontanti, possono e devono diventare patrimonio di tutti".