Stalking a una donna dal carcere, condannato

Un 59enne, dopo aver tentato di ucciderla, ha continuato a scrivere lettere, chiedendole incontri: per lui altri sei mesi di reclusione

Stalking a una donna dal carcere, condannato
Stalking a una donna dal carcere, condannato

di Paola Pagnanelli

Nuova condanna per Luca Vincenzo Di Luca, pescarese 59enne ora in carcere, dopo aver tormentato una donna per trenta anni arrivando fino a tentare di ucciderla. Anche dal carcere, l’uomo aveva continuato a non darle pace. Sembra un incubo senza fine quello vissuto da una donna di Camerino, che una trentina di anni fa conobbe un giovane studente universitario abruzzese. La frequentazione tra i due fu brevissima, ma sufficiente per lui per trasformare quell’amicizia in un’ossessione. Dopo richieste, avances e comportamenti sempre più pressanti, lei lo aveva denunciato. Non riuscendo a tenerlo alla larga, aveva ottenuto che fosse emesso per lui un divieto di avvicinamento. Ma nonostante questo Di Luca aveva continuato a tornare a Camerino e a cercarla. Fino al 7 maggio 2019, quando la situazione precipitò: l’uomo si presentò nel negozio dove lavorava lei, deciso a ucciderla. La donna fu salvata da una collega, che la chiuse in bagno e fu aggredita da Di Luca, e da un altro commerciante che chiamò i carabinieri. Di Luca finì in carcere, e in primo grado con il rito abbreviato è stato condannato a otto anni di reclusione per l’accusa di tentato omicidio. Mentre era in carcere a Montacuto, per un errore l’uomo è riuscito a leggere sugli atti giudiziari l’indirizzo della camerte, e così ha iniziato a scriverle, continuando a chiederle di vedersi e di sposarlo. Per quelle lettere, è stato poi condannato per stalking a un anno e mezzo di reclusione. Nel 2021, a dicembre Di Luca fu trasferito da Ancona al carcere di Marino del Tronto. E dato che lì il personale non sapeva che gli era vietato contattare la donna, le inviò altre tre lettere, ripetendo sempre che voleva incontrarla. Di nuovo lei lo ha denunciato e il processo, con il rito abbreviato si è chiuso ieri mattina in tribunale a Macerata con una ulteriore condanna a sei mesi di reclusione, per il reato di stalking. Il giudice dell’udienza preliminare Giovanni Manzoni ha disposto anche che l’imputato rimanga per sei mesi in una Rems, una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, per almeno sei mesi, una volta scontata la pena. Per la parte offesa è stato disposto un risarcimento di 5mila euro, anche se la donna vorrebbe solo avere la certezza di non dover subire più le attenzioni del pescarese. L’imputato è difeso dall’avvocato Federica Squadrini, la camerte è assistita dall’avvocato Luca Belardinelli.