"Stalking al prof". Badante sotto processo

Docente di Unimc denuncia una ucraina di 64 anni dopo la love story. "Trecento sms, minacciava di diffondere le sue foto nudo"

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di Paola Pagnanelli

Una storia nata via social network e finita con una denuncia per stalking, che vede come imputata una donna residente a Bologna, e come parte offesa un docente dell’Università di Macerata. I fatti sarebbero successi dal giugno del 2018 al gennaio del 2019. Il professore 61enne e la 64enne, un’insegnante ucraina che in Italia lavora come badante, si sarebbero conosciuti attraverso un sito di incontri, avrebbero iniziato a scriversi via social network, poi a farsi videochiamate tramite Skype e WhatsApp. Nel corso di queste videochiamate, il docente dell’Università di Macerata si sarebbe lasciato andare, come troppo spesso avviene in questi casi, quando ci si dimentica che non si è da soli in una stanza, ma in rete e negli smartphone o nei computer di un’altra persona: ci sarebbero state chiacchierate nel corso delle quali lui si sarebbe spogliato e poi si è ripreso con la videocamera mentre praticava l’autoerotismo. Dopo un po’ i due avrebbero deciso di incontrarsi dal vivo e avrebbero scelto la città di lei, Bologna. Durante questo incontro non sarebbe accaduto nulla di particolare, ma in seguito il professore avrebbe iniziato a sfilarsi, rallentando fino a interrompere del tutto i rapporti con la donna. L’ucraina a quel punto si sarebbe però risentita, si sarebbe sentita tradita e delusa dal comportamento dell’uomo, di cui tra l’altro avrebbe scoperto che non era affatto single, come le aveva detto, ma aveva una compagna. E così nel giro di poco tempo gli avrebbe inviato – secondo l’accusa – trecento messaggi, alcuni dei quali avrebbero contenuto anche delle minacce inquietanti: l’ucraina avrebbe infatti scritto al professore che avrebbe segnalato all’Università di Macerata i suoi comportamenti disinvolti, e che avrebbe reso note le immagini di lui in déshabillé, immagini che lo avrebbero senza alcun dubbio messo in forte imbarazzo sia in casa che poi sul lavoro. Così sarebbe partita da parte del docente la denuncia per stalking nei confronti della donna, per mettere fine a quella persecuzione. Ieri mattina per lei, in tribunale a Macerata, si è tenuta l’udienza preliminare. Accogliendo la richiesta del pubblico ministero Margherita Brunelli, il giudice Claudio Bonifazi ha rinviato a giudizio la donna, fissando la prima udienza al 18 ottobre del prossimo anno. L’imputata è difesa dall’avvocato Luca Monti, che in tribunale proverà a smontare le accuse che sono state mosse contro l’ucraina. Il professore, invece, si è costituito parte civile con l’avvocato Damiano De Minicis. Anche lui dovrà essere sentito nel corso del processo, per confermare tutte le accuse a carico della 64enne.