CHIARA MARINELLI
Cronaca

Stop ai rifiuti da fuori regione. Il Tar nega il maxi risarcimento

La società Morrovalle Ambiente aveva chiesto 12 milioni di danni: le era stato vietato di accettare la spazzatura dalla Campania.

Lo smaltimento dei rifiuti

Lo smaltimento dei rifiuti

Sostenendo di aver perso 12 milioni di euro per colpa di un atto illegittimo della Provincia, la società Morrovalle Ambiente si era rivolta al Tar chiedendo i danni. Ma i giudici hanno respinto la richiesta.

Il ricorso era stato presentato nel 2012 dalla società, costituita dal Comune di Morrovalle per la gestione della discarica in contrada Asola. Essendo autorizzata dalla Regione a ricevere rifiuti speciali da altre regioni, nel 2001 la sociètà aveva stipulato una convenzione per qualche mese con la Campania, per massimo 200 tonnellate al giorno. Da luglio a settembre, grazie a questo contratto Morrovalle Ambiente aveva incassato 758.458 euro. Ma poi il presidente della Provincia Sauro Pigliapoco aveva obbligato la società a ricevere solo i rifiuti del Maceratese. Questo l’avrebbe danneggiata, anche perché i rifiuti locali erano abbancati a 90 lire al chilo, contro le 220 lire al chilo dei rifiuti campani. Il decreto della Provincia era stato annullato nel 2003 dal Tar, e Morrovalle Ambiente aveva deciso di chiedere il risarcimento dei danni, sia per i costi affrontati per adattare le vasche al diverso tipoa di rifiti, sia per i mancati guadagni legati alla fine dei rapporti con laCampania. Il mancato utile era stato stimato in 12 milioni di euro.

Il Tar però ha respinto il ricorso. Quanto ai costi per le vasche, non erano stati documentati dalla società. Quanto ai mancati introiti, i giudici rilevano che all’epoca, essendo una fase di emergenza, la Regione Marche aveva consentito alle discariche l’acquisizione di rifiuti da fuori provincia o fuori regione solo entro certi limiti, "essendo prioritaria l’acquisizione dei rifiuti provinciali". Dato che Morrovalle Ambiente non ha dimostrato se la quantità di rifiuti campani consentisse di accettare anche quelli locali, "si può solo osservare, in linea di massima, che le quantità pattuite paiono tali da escluderlo, tanto è vero che si è creata una emergenza rifiuti cui ha cercato di sopperire prima il Presidente della Provincia di Macerata e poi la Regione". La Provincia in giudizio ha anche precisato che altri atti successivi avevano bloccato l’acquisizione di rifiuti da fuori regione. Dunque, la società non poteva dire di aver perso 12 milioni di euro per colpa di un atto illegittimo. Inoltre, i giudici hanno condiviso il rilievo della Provincia: il decreto del 2001 non fermava l’attività, ma solo l’abbancamento di rifiuti da fuori regione, e favoriva l’abbancamento di rifiuti dal Cosmari e dai Comuni di Morrovalle, Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino. Dunque, per il Tar non c’è alcuna prova di un danno ingiusto subito dalla società e il ricorso è stato respinto. Morrovalle Ambiente era assistita dall’avvocato Alessandro Lucchetti, la Provincia dagli avvocati Silvia Sopranzi e Cristian Terrini.