
Oljmpio Bernardini
Far diventare Tolentino "Città 30", anche alla luce degli incidenti degli ultimi tempi. È l’idea lanciata da un cittadino, Oljmpio Bernardini, da sempre in prima linea per la sicurezza degli utenti della strada: ha chiesto al sindaco Mauro Sclavi di "proporre con delibera consiliare la limitazione a 30 chilometri orari della velocità dei mezzi a motore per tutto il territorio urbano, dalla frazione Le Grazie al centro commerciale Oasi, dal Ponte del diavolo al cimitero". "Questo – spiega – in seguito ai gravissimi incidenti di recente registrati, dello stato pietoso delle strade, dei numerosi cantieri che spesso riducono la carreggiata, occupano i marciapiedi e costringono i pedoni a camminare lungo la viabilità trafficata senza alcuna protezione dalle auto, e infine dell’assenza della polizia locale". Il pensiero va a Gessica Vulpe, la 14enne che ha perso la vita travolta da un furgone in contrada Pace lo scorso 7 giugno. L’ultimo di una lunga serie di incidenti.
"Le strade sono dissestate e in alcuni casi difficilmente percorribili anche a piedi per i cantieri – continua il tolentinate –. Quindi perché non pensare a un modello di pianificazione che prevede un limite di velocità di 30 chilometri orari all’interno del centro urbano? Questa iniziativa mira a rendere le città più sicure, vivibili e sostenibili, riducendo il rischio di incidenti e l’inquinamento, e promuovendo la mobilità pedonale e ciclabile. Le Città 30, nonostante le lamentele iniziali, continuano a mantenere il limite proprio perché hanno riscontrato effetti positivi. Non solo i grandi centri come Bologna e Milano, ma anche nei Comuni sotto i 15mila abitanti come Ripatransone".
Bernardini torna poi a battere sulla polizia locale. "È diffusa fra i concittadini l’opinione che a Tolentino si vedano troppo poco le pattuglie – dice –. Sarà per la sede periferica, in via Colombo ai margini della zona abitata, sarà per il personale sottodimensionato. Fatto sta che mancano sia la funzione educatrice degli agenti sia la loro presenza a piedi in città. Li vedo di rado girare per il centro, e solo in auto, oppure arrivano per constatare un incidente. In ogni caso, a prescindere da questo, il provvedimento che chiedo mi sembra più che motivato dai fatti. La questione è seria. La vita delle persone conta più di tutto. Auspico – conclude – che si apra un dibattito sul tema e che venga ripreso e formalizzato da consiglieri e amministratori comunali".
Lucia Gentili