di Lorenzo Monachesi "Non cercate di assomigliare a qualcuno o di stupire con effetti speciali, ma siate sempre voi stessi, perché non c’è niente di più speciale di quando ci si accorge di avere davanti un artista unico". È il consiglio ai concorrenti di Musicultura dato da Simone Cristicchi, che nel 2005 ha vinto il festival con la canzone "Studentessa universitaria". Stasera sarà ospite assieme ad Erika Mineo (in arte Amara) nel concerto in programma alle 21 al teatro Persiani di Recanati, dove si esibiranno nove di diciotto concorrenti del festival: saliranno sul palco Caspio, Emit, iosonorama, Cassandra Raffaele, Valeria Sturba, Valerio Lysander, Martina Vinci, Y0 e Yosh Whale. Cristicchi, nel 2005 ha vinto Musicultura e ora torna da ospite dopo un percorso che l’ha condotta al teatro e alla scrittura: dove la sta portando questo camminare su più strade? "Ad una grande libertà, in questi anni ho fatto diverse sperimentazioni, specialmente molto teatro, affiancando a ogni spettacolo un lavoro di scrittura. Sono così usciti tanti libri e questo all’insegna di una libertà espressiva che non ha prezzo". Quale ricordo conserva del compianto patron Piero Cesanelli? "Quello di un amico, che ho poi visto spesso nel tempo, creando un forte legame che mi ha portato più volte al festival da ospite. Lui ed Ezio Nannipieri (attuale direttore artistico) sono stati miei padrini di battesimo". Per chi è abituato al frastuono del mondo qual è stata la lezione del silenzio, dopo avere trascorso una settimana in un convento di clausura? "Il silenzio può essere il nostro alleato, perché ci permette di abbassare il volume del mondo e di ascoltare la nostra voce interiore, ovvero quella della nostra coscienza. Nel silenzio e nella contemplazione si riesce a contattare le coordinate d’origine". "Mio nonno è morto in guerra" è il titolo del suo libro, in cui ha dato voce ...
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