"Sullo Sferisterio la politica batta un colpo"

Carancini in pressing sul cda: dica quali progetti ha per i prossimi anni. "Messi, Minghetti e Lanzillotta sono un patrimonio del festival"

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di Chiara Sentimenti

"Se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi anni è che le cose non si decidono all’ultimo minuto. Una stagione lirica va programmata, spiegata, raccontata, non si può arrivare a maggio senza sapere qual è la visione che il sindaco e il consiglio di amministrazione vogliono dare al Macerata opera festival. Non è possibile non sapere se la direttrice artistica Barbara Minghetti, il direttore musicale Francesco Lanzillotta e il sovrintendente Luciano Messi saranno confermati o meno". Suona la sveglia alla politica, l’ex sindaco e oggi consigliere regionale del Pd, Romano Carancini, invitandola a fare chiarezza sul futuro del Mof e del team che l’ha guidato in queste quattro stagioni. Anche se molti dubbi sembrano profilarsi all’orizzonte, visto che anche nell’ultima trasferta del sindaco Parcaroli al ministero della cultura era presente solo il sovrintendente Luciano Messi. Carancini, c’è troppo silenzio intorno alla stagione lirica?

"Assolutamente, un silenzio incomprensibile. Lunedì a Londra ci sarà la premiazione degli International opera awards e il Mof è in nomination nella categoria miglior festival 2019, una soddisfazione postuma per un lavoro durato dieci anni, dal 2010, quando pur perdendo un milione di risorse sui 3,5 di budget, non ci siamo dati per vinti e abbiamo ricostruito la struttura. Un riconoscimento di cui Macerata dovrebbe essere orgogliosa e che ritengo debba fare riflettere sull’esperienza costruita, sia sotto il profilo gestionale che della programmazione. Oggi, invece, siamo davanti al silenzio del sindaco e del cda su tutto quello che riguarda il futuro. Con questa stagione si chiudono i contratti con Messi, con la Minghetti e con Lanzillotta, e mi chiedo come si faccia a maggio a non sapere che cosa avverrà nelle stagioni 2022, 2023 e 2024. La programmazione è una delle chiavi del successo". L’amministrazione comunale ha dimostrato di avere idee molto diverse rispetto a chi l’ha preceduta e, magari, anche sullo Sferisterio potrebbe decidere di cambiare.

"Questo è lecito, ma bisogna assumersi il coraggio delle scelte. Se si vuole cambiare, lo si dica e si spieghi quale strada si intende seguire. Si dica su cosa si fonda lo sviluppo di un nuovo progetto, visto che in mezzo ci sono il lavoro di tante persone e anche i soldi dei cittadini. Qualcuno dovrebbe spiegare che fine faranno persone come Barbara Minghetti, Francesco Lanzillotta e Luciano Messi, che hanno fatto crescere il festival, e che tipo di idea immagina la nuova governance dello Sferisterio, che poi non ha battuto neanche un colpo. La visione artistica sarà buttata "a mare" dopo un’esperienza decennale?" Anche quest’anno, per la pandemia, si faranno due opere, l’Aida e la Traviata degli specchi, mentre si è deciso di rinunciare al Barbiere di Siviglia: che cosa ne pensa?

"Credo sia mancato il coraggio della governance politica. È mancato lo scatto di proporre al ministero la possibilità di ragionare su tre opere, permettendo una capienza maggiore in arena grazie alle vaccinazioni che avanzano e ai tamponi che possono essere fatti. Lo Sferisterio avrebbe potuto essere un’apripista di scelte importanti, come lo è stato l’anno scorso, quando, al contrario di quello che dicevano tutti, abbiamo scelto di non rinunciare a un momento importante per la città e il territorio. Invece al cda è mancato questo scatto. Sono convinto che la stagione 2021 sarà un grande successo, perché conosco le professionalità di Barbara, Luciano, Francesco e dei lavoratori, ma il Barbiere di Siviglia era un progetto, davvero, straordinario".