Superlavoro per la Protezione civile. Mirella Franco: "Aiutateci"

Protezione civile interviene su diversi fronti a Civitanova Marche per gestire allagamenti causati dalle intense piogge. Volontari aiutano a rimuovere acqua da sottopassi e scantinati, rispondendo alle numerose richieste di assistenza dei residenti. Danneggiamenti e disagi diffusi, con alcune persone che perdono beni personali a causa dell'allagamento.

Superlavoro per la Protezione civile. Mirella Franco: "Aiutateci"

Un volontario della Protezione civile cerca di aspirare l’acqua in via Cernaia a Civitanova

Protezione civile impegnata su più fronti nel corso della giornata di ieri. Dai sottopassi agli scantinati, il lavoro dei volontari civitanovesi è iniziato alle prime ore della mattinata. "Dapprima siamo intervenuti – spiega il coordinatore Alberto Conca – nel sottopasso di via Buozzi, dove si era arenato un furgoncino. Il mezzo è stato tirato via con un carroattrezzi, poi abbiamo provveduto a far defluire l’acqua nei canali di scolo". Quindi, i tanti seminterrati colmi d’acqua tra via Cernaia e via Adua. Nel primo caso, l’acqua è entrata nei garage e chi aveva l’interruttore collocato in basso ha subito il blocco dell’energia elettrica". Da queste parti i residenti facevano a gara nel reclamare l’intervento dei volontari, muniti di idropompa. Numerose richieste hanno riguardato i sacchi di sabbia. "Servirebbero mani, scope e possibilmente aspiraliquidi con prolunghe", è stato l’appello sui social di Mirella Franco, medico, ex consigliere comunale, residente nella zona nord città. Quando la raggiungiamo al telefono, nel primo pomeriggio di ieri, sono già tre ore che sta liberando l’acqua dal garage dell’abitazione del figlio, in via Saragat (Fontespina). "In questo lotto – chiarisce –, tutti i garage sono allagati. Ci sono due scale e in quella adiacente alla nostra, l’acqua è entrata persino nelle auto. Con quali strumenti operare? Abbiamo trovato un’idropompa piccolina, ma non è in grado di aspirare tutta l’acqua. La pioggia ha fatto danni ingenti. Ci sono perdite anche affettive, ad esempio la collezione di fumetti Dylan Dog che aveva mio figlio è andata persa. Purtroppo, i tombini si sono riempiti di foglie e non hanno fatto nessun drenaggio". È andata meglio ad Andrea Canaletti, parrucchiere proprietario di Didi White, in viale Vittorio Veneto. "Abitando nelle vicinanze – spiega – al risveglio ho immaginato la situazione e mi sono affrettato. Sono arrivato nel salone intorno alle 8.45 e ho tolto l’acqua. Fortunatamente, le ragazze del bar avevano già aperto i tombini tamponando un po’ la situazione. Nel mio locale è presente una grata all’ingresso che termina in un pozzetto: una costruzione pensata anni fa per ovviare al problema degli allegamenti, che qui sono una costante. Io mi sono salvato ma gli altri colleghi commercianti hanno avuto danni peggiori".

Francesco Rossetti