Supplenti senza stipendi "Da ottobre mai pagati"

Docenti e Ata, ottocento persone aspettano la retribuzione da oltre tre mesi. La protesta dei sindacati: "Situazione vergognosa, ora intervenga il ministro"

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"Vergognosa, inaccettabile e surreale". Così i sindacati della scuola descrivono la situazione di tanti supplenti, docenti ma anche personale Ata, molti dei quali non ricevono lo stipendio dal mese di ottobre. Ugo Barbi (nella foto), segretario provinciale dello Snals, è un fiume in piena. "Una situazione vergognosa, inaudita, che mortifica la dignità dei lavoratori – dice –. Tra personale Covid e il resto dei supplenti stiamo almeno attorno a ottocento persone che da più di tre mesi non ricevono alcuna retribuzione. La cosa singolare è che i soldi ci sono, ma per una serie di rimpalli tra ministeri e uffici centrali e decentrati, siamo in presenza di qualcosa di incredibile. Lei pensi che alcune di queste persone hanno persino rinunciato all’incarico, visto che per quattro mesi non hanno fatto altro che anticipare i soldi per pagarsi gli spostamenti per raggiungere la sede di lavoro, senza avere alcuna retribuzione". "Lo Stato dimostra tutto il suo fallimento – incalza ancora Barbi dello Snals –: non è in alcun modo accettabile che si lavori senza essere pagati". Tutto ciò, per di più, accade nel momento in cui tutto il personale della scuola – dirigenti, docenti e Ata – è sottoposto a un enorme aumento dei carichi di lavoro in relazione alle procedure legate ai contagi e alle quarantene. "E dire che il ministro continua a ripetere che va tutto bene", conclude amaro Barbi. "È da tempo che presentiamo denunce al ministero per sollecitare la risoluzione al grave problema del mancato pagamento e della regolarizzazione mensile degli stipendi ai supplenti, docenti e personale Ata", rimarca Ivan Di Pierro, segretario provinciale della Flc-Cgil. "Il nostro segretario generale, Francesco Sinopoli – prosegue –, ha chiesto un intervento immediato del ministro Bianchi per porre fine a questa grave situazione di insolvenza da parte dello Stato nei confronti dei lavoratori precari della scuola". "Nonostante il ministero abbia più volte confermato la piena copertura finanziaria delle supplenze – dice ancora Di Pierro –, un numero ancora significativo di questi supplenti attende da ottobre la dovuta retribuzione. Questo resta per noi un fatto inaccettabile e indignitoso". Negli ultimi giorni, qualcosa si è mosso. "Qualcuno comincia a ricevere gli arretrati – prosegue Di Pierro –. Il fatto è che hanno una tassazione, una decurtazione differente che potranno recuperare dal 730, ma intanto ricevono uno stipendio inferiore a quello previsto. Insomma, oltre al danno, la beffa. Sono tantissimi, poi, i casi in cui queste persone riescono ad andare avanti soltanto perché sostenute dai genitori, da mariti o mogli, compagni o compagne. C’è qualcuno in forte difficoltà, anche perché ha affittato un’abitazione per poter accettare l’incarico a scuola". "È una situazione davvero surreale, che non tiene conto del fatto che questi mancati pagamenti riguardano persone in carne e ossa, che non arrivano alla fine del mese", incalza Antonio Spaziano, segretario regionale della Uil scuola. "Per accettare l’incarico, alcuni insegnanti hanno anche rinunciato ad altre opportunità lavorative – prosegue Spaziano – e adesso si trovano senza lo stipendio. Speriamo che la situazione si sblocchi presto". Franco Veroli