Macerata, tabaccaia aggredita per rapina mentre rientra a casa

E' stata picchiata, legata e imbavagliata da due malviventi, che poi sono fuggiti a mani vuote. Indaga la polizia

Daniela Zucconi, la tabaccaia aggredita per rapina a Macerata

Daniela Zucconi, la tabaccaia aggredita per rapina a Macerata

Macerata, 31 dicembre 2019 - Tabaccaia torna a casa dopo aver chiuso il negozio e viene aggredita in garage. È successo poco dopo le 20 di ieri, la polizia è intervenuta in località Contrada Valteia su richiesta della vittima, Daniela Zucconi, 64 anni, residente in un'abitazione isolata. Ha raccontato agli agenti che, dopo avere chiuso la sua attività commerciale, la tabaccheria dell'ospedale di Macerata, stava rientrando a casa quando è avvenuta l'aggressione. 

Raggiunta l’abitazione, una villa colonica isolata in aperta campagna, ha aperto il garage ed è stata aggredita da due uomini con il volto travisato, i quali le hanno chiesto subito i soldi esprimendosi con un accento dell’est. La donna non li aveva (erano già stati versati in banca, ndr), così è stata picchiata, legata e imbavagliata. I malviventi poi sono fuggiti senza portare via nulla.

Daniela Zucconi è stata subito soccorsa dal 118 e accompagnata al pronto soccorso, ha riportato diverse contusioni  al volto e una lussazione al dito.

Sul posto sono immediatamente intervenuti anche personale della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile. Gli agenti stanno ascoltando i testimoni e saranno passate al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza. 

La tabaccaia torna subito al lavoro: "Così sono sopravvissuta"

Legata a una sedia, con una federa in testa, massacrata di botte. Daniela Zucconi ha avuto il coraggio di resistere al pestaggio, e di tornare a lavorare subito, la mattina successiva all'aggressione in casa sua, avvenuta ieri sera poco dopo le 20, a opera di due ragazzi, uno di questi con accento dell'Est anche se parlava italiano benissimo, come ricorda la stessa tabaccaia. La sua forza le ha permesso di non arrendersi: nonostante sia stata legata con il nastro adesivo a una sedia, e picchiata con pugni al volto, ripetutamente, e anche al corpo, e nonostante le abbiano tagliato alla base un dito, ha avuto la forza e il coraggio di slegarsi da sola.

"Ci avrò messo mezz'ora per liberarmi , non so bene quantificare il tempo - racconta Zucconi - e per fortuna ci sono riuscita, altrimenti sarei morta". Zucconi vive sola, nella sua casa di campagna, isolata. "Ti taglio le dita, continuava a ripetermi uno dei due, vogliamo la cassaforte. Intanto mi picchiavano. Il salotto e la camera da letto sono ridotte un disastro, piene di sangue. Così anche in garage, dove mi hanno assalito appena parcheggiato l'auto. A un certo punto quando mi picchiavano, mi avevano anche messo una federa in testa, ho solo sperato che finisse il prima possibile. Per fortuna sono qui, a raccontarlo, l'importante è questo".

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