REDAZIONE MACERATA

"Tagli alle Poste: pronti allo sciopero"

Fisascat Cisl e Filcams Cgil denunciano tagli fino al 50% ai contratti di lavoro e stipendi di Poste Italiane, con conseguenze negative sui cittadini e dipendenti. Lo stato di agitazione sarà proclamato se Poste Italiane non darà risposte.

"Denunciamo tagli ai contratti di lavoro - e quindi degli stipendi - fino al 50 %, con una conseguente drastica riduzione dei servizi che impattano negativamente sui cittadini e i dipendenti diretti di Poste Italiane, con una sanificazione sempre più carente degli uffici postali. Una stangata che è

arrivata anche nelle province di Macerata, Fermo

e Ascoli Piceno". E’ quanto scrivono Fisascat Cisl

e Filcams, Cgil, evidenziando come le condizioni

di lavoro proposte con il nuovo appalto e le nuove condizioni stabilite da Poste Italiane, sono tali

che molte lavoratrici non possono più permettersi

di lavorare: "diventerebbe un costo, piuttosto

che un fattore di emancipazione economica".

I sindacati sottolineano che "siamo di fronte ad

una situazione che ricade per lo più su donne,

già precarie con contratti part time, e che impatta

in modo negativo soprattutto nelle aree interne,

una situazione non più accettabile".

"Considerata la gravità di quanto sta accadendo,

e visto l’ostinato silenzio di Poste Italiane, azienda

che si è è sempre sottratta al confronto, nelle

province interessate sarà proclamato lo stato

di agitazione, senza escludere la possibilità di

avviare una mobilitazione che porti ad uno

sciopero se Poste Italiane continuerà a non dare risposte".