"Tagli incostituzionali, giusto salvare i vitalizi"

L’ex deputato Calzolaio: quella riduzione è retroattiva e non progressiva. Cavallaro: ho presentato ricorso alla Camera, sono in attesa

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"È stato commesso un errore clamoroso che avvalora l’antipolitica e certi sentimenti verso chi fa politica". Al parlamentare Mario Morgoni (Pd) non va giù il fatto che la Commissione contenziosa del Senato abbia accolto in parte i ricorsi presentati da molti ex senatori annullando la delibera assunta nell’ottobre 2018 che aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex senatori. "A me – dice il senatore recanatese Luca Marconi in Senato dal 2006 al 2008 – non era stato riconosciuto il vitalizio per cui questo provvedimento non mi riguarda". Lo stesso discorso può essere fatto per Mario Cavallaro, eletto alla Camera nel 2008 e al Senato nel 2013. "Non mi cambia nulla – spiega –, avendo presentato ricorso alla Camera che invece da un anno e mezzo non si esprime". Valerio Calzolaio, che è stato deputato per quattro legislature, commenta questa decisione sottolineando alcuni aspetti. "Al centro della questione – spiega – c’è il procedimento di ricalcolo che presenta elementi di incostituzionalità in base all’orientamento espresso dalla giurisprudenza e dalla stessa Corte costituzionale perché quel taglio non è progressivo, non è lieve ed è retroattivo. Quest’ultimo provvedimento è stato adottato da un organo giurisdizionale". Però si sta passando un momento molto delicato per il Paese e serve il sostegno di tutti. "È giusto ed è quanto hanno fatto gli ex parlamentari versando un contributo in base a quanto deliberato dall’allora presidente Boldrini. Abbiamo poi raccolto 150mila euro da donare ai medici di famiglia e lo abbiamo fatto senza tanti post o Twitter". Ma a quanto ammonta il vitalizio? "Il mio è sui 2.100 euro – spiega Cavallaro – e ho versato per dieci anni contributi molto consistenti, passando al nuovo calcolo mi sono stati tagliati circa 800 euro". Per Marconi il problema non si pone. "Per due anni – ricorda – sono stato in Senato e allora fu data un’interpretazione che occorreva una legislatura piena per cui non prendo nessun vitalizio. Adesso in Regione pago 2.300 euro al mese essendo passati al sistema contributivo". I tagli hanno coinvolto tutti. "Il mio è stato del 34%", spiega Calzolaio. E adesso? Quanto percepirà chi siede al Parlamento? "Dal 2013 non ci sono più vitalizi che sono stati anche un abuso intollerabile. In futuro – spiega Morgoni – percepirò un assegno commisurato a quanto versato, ma dovrò avere compiuto 65 anni e fatto almeno quattro anni e mezzo di una legislatura". Subito dopo il provvedimento dell’altro ieri c’è stata una pioggia di critiche. "È stato un errore, ma non mi iscriverò di certo al partito dell’antipolitica. Anzi, dirò di più: al prossimo referendum – conclude Morgoni – voterò contro la revisione dei parlamentari fatta in quel modo".