"Tagliati i prof per gli Istituti storici"

Resistenza, contestata la decisione dell’Ufficio scolastico regionale. La replica: ci siamo adeguati alla legge

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di Paola Pagnanelli

Niente professori di storia negli Istituti storici marchigiani della Resistenza e dell’età contemporanea. "Si trattava di una convenzione in vigore da anni, per elaborare progetti da presentare alle scuole, e ora è stata interrotta", spiega Annalisa Cegna. Ma l’ufficio scolastico ribatte che la legge non consente più di distaccare i docenti.

"Da quest’anno – scrive l’Istituto storico – saremo privati dei docenti che venivano assegnati dall’Ufficio scolastico regionalei. Si tratta di due figure, per Macerata e Ascoli, ma di fondamentale importanza, in quanto referenti della didattica e anello di congiunzione con le scuole e il territorio. Le difficoltà dei rapporti con l’Usr delle Marche si erano acuite già da qualche anno, ma nonostante i crescenti problemi – assenti nelle altre regioni – alcuni Istituti storici avevano potuto avvalersi dei docenti che venivano utilizzati negli istituti stessi. Da quest’anno nel bando è stato azzerato, da parte dell’Usr Marche, qualsiasi riferimento all’insegnamento della storia e agli Istituti della resistenza e dell’età contemporanea; inoltre è stata negata la possibilità di utilizzare in maniera continuativa e organica il personale docente di ruolo negli istituti storici, come avvenuto negli anni precedenti e come succede nella altre regioni. Non è stata presa in alcuna considerazione la proposta di un piano di lavoro per il nuovo anno. Duplici sono le conseguenze di questa politica dell’Usr Marche: da un lato il disconoscimento del ruolo degli Istituti storici e delle loro esperienze innovative nella ricerca e nella didattica, condotte con i giovani e gli adulti, dall’altro la progressiva rottura della collaborazione tra gli Istituti storici e l’Usr che nei decenni scorsi aveva permesso di realizzare esperienze altamente innovative e sperimentali, grazie alle quali la regione si era affermata come modello virtuoso a livello nazionale". L’Istituto intende portare avanti i suoi progetti nelle scuole, auspicando di poter tornare quanto prima "a un rapporto di collaborazione reale con le autorità scolastiche regionali, nel rispetto del protocollo d’intesa tra il ministero e l’istituto nazionale Parri, Rete degli Istituti per la storia della Resistenza".

L’ufficio scolastico assicura la massima collaborazione agli Istituti storici. Ma "la legge non consente il distacco di personale del ministero in altri enti con oneri a carico dell’erario. Quindi nessuna rottura della collaborazione, ma solo l’impossibilità per norma di legge di fornire docenti di ruolo. Nessuna preclusione a iniziative proposte dall’Istituto di storia contemporanea". L’Usr assicura di condividere l’auspicio di un ritorno alla collaborazione, nel rispetto del protocollo di intesa e delle norme.