
"Il consiglio comunale non è un club privato. Non si possono fare eventi a porte chiuse escludendo chi è stato...
"Il consiglio comunale non è un club privato. Non si possono fare eventi a porte chiuse escludendo chi è stato eletto per rappresentare i cittadini. È una violazione dello spirito democratico e istituzionale". Così la consigliera Sabrina De Padova (Gruppo Misto), interviene dopo la visita del vicepremier Antonio Tajani, ricevuto in Comune dal sindaco Sandro Parcaroli e dagli assessori. Per De Padova, è "grave l’esclusione dei consiglieri comunali" e servono "chiarimenti immediati."
L’incontro, tenutosi nella sala consiliare del Comune, ha visto la presenza del presidente Acquaroli, della giunta, del prefetto, del questore, del vescovo e dei soli consiglieri di Forza Italia. Nessun invito ufficiale, invece, è stato inoltrato agli altri consiglieri comunali. "È inaccettabile che un evento istituzionale con un rappresentante del governo si sia svolto senza informare l’intero consiglio comunale – denuncia De Padova –. La sala consiliare non è un salotto privato: è uno spazio pubblico, simbolo della rappresentanza di tutta la cittadinanza."
De Padova attacca poi sul caso del city brand. "Non si può governare una città ignorando il principio della partecipazione democratica – afferma De Padova – né spendere risorse pubbliche senza un confronto aperto con chi rappresenta i cittadini. Il nuovo marchio, affidato allo studio Sonnoli con un incarico da 30mila euro, ha suscitato reazioni fortemente critiche da parte della cittadinanza e di diversi consiglieri. È stato giudicato distante dall’identità cittadina e privo di trasparenza nel processo di selezione."
De Padova lo ritiene "poco rappresentativo e scarsamente condiviso", e auspica che sia avviato un percorso partecipativo. "La città merita rispetto e condivisione – conclude –, non si può pretendere di rappresentare i cittadini escludendone i rappresentanti. Né si può costruire un’identità urbana senza il contributo della comunità."