"Tanti precari ancora all’opera negli uffici del cratere"

"All’indomani dell’ennesimo sisma, appare necessario porre l’attenzione sul crescente numero di precari che ancora lavora nelle istituzioni del cratere 2016". Inizia così l’appello lanciato da un gruppo di impiegati negli uffici sisma, ancora da stabilizzare (Alessandro Campetella, Gloria Salvatori, Alessio Piccioni, Alessandro Pagliarini, Emanuele Piccioni, Lorenzo Biancini, Silvia Scoppolini, Agnese Marasca, Ludovica Mochi, Marco Lancellotti, Alessia Gagliardini, Luisa Giovenali, Iris Benoni). Lavorano a Valfornace, una a Caldarola, ma il quadro è il medesimo su tutto il Maceratese. "Da una stima approssimativa, si parla di almeno un centinaio di persone che hanno maturato o matureranno nei prossimi due anni i requisiti della stabilizzazione – spiegano -. Un provvedimento in tal senso è necessario per garantire a Comuni e cittadini una certezza nella capacità di assolvere alle complesse procedure della ricostruzione in tempi che non siano biblici. Tenendo conto che la quasi totalità della ricostruzione pubblica (ad esempio i municipi e le scuole) e la stragrande maggioranza della privata deve ancora iniziare, appare sempre più urgente che le istituzioni provvedano ad assicurare agli enti tutti gli strumenti affinché non si assista all’ennesimo stallo. In ballo c’è il rischio concreto che, di fronte all’incertezza per il futuro, ci si orienti verso opportunità di lavoro che diano prospettive più certe, per evitare di giungere ad una situazione in cui, trascorsi anni al servizio della ricostruzione, ci si ritrovi dalla sera alla mattina senza più un lavoro negli enti locali, con un’età tale da risultare troppo "anziani" per il mondo del lavoro privato. Invitiamo le istituzioni ad affrontare in maniera costruttiva questo tema. In ballo non ci sono solo i lavoratori del comparto, ma interi territori".