"Tariffe basse e calo dei clienti": anche i tassisti alzano la voce

Proteste in tutta Italia contro il ddl Concorrenza che favorirebbe Uber e le altre app dei trasporti. Victor Zamora: "A Macerata abbiamo chiesto al Comune di alzare i prezzi, ma in pochi ci ascoltano"

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di Chiara Gabrielli

I tassisti si fermano in tutta Italia: una protesta forte e decisa, "a cui abbiamo aderito anche noi lavoratori di Macerata, da anni ormai chiediamo a gran voce la tariffa minima a 10 euro", spiega Victor Alonso Zamora. Ieri, dopo il corteo a Roma, si sono registrati momenti di tensione anche sotto Palazzo Chigi, con tanto di lancio di bottigliette e fumogeni. Oggi la seconda giornata di stop, fino alla mezzanotte. Nel mirino dei tassisti il ddl Concorrenza, in particolare l’articolo 10, ’incriminato’ di agevolare Uber e le altre app per i trasporti, penalizzando così il servizio pubblico. Nel dettaglio, i tassisti sono scesi in piazza contro “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti“, come recita appunto l’articolo 10 del ddl. Ma anche, più in generale, contro “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati“. A Roma, il ddl Concorrenza prosegue, in seconda lettura dopo le modifiche apportate al Senato, il suo iter alla Camera, con il punto più duro che riguarda i taxi. L’obiettivo della maggioranza sarebbe di chiudere le votazioni entro la fine della prossima settimana: il testo dovrebbe arrivare in aula nella terza settimana di luglio.

"Non bastavano i nostri problemi, già enormi, ora pure questo – sottolinea Zamora, in servizio a Macerata dal 2007 -, è chiaro che anche noi ci opponiamo con forza al provvedimento assurdo di un governo che non ci sta aiutando in nessun modo. Lo Stato non ci dà nulla e intanto il prezzo del gasolio è salito alle stelle. A Macerata, poi, il lavoro è poco, mancano i turisti e non c’è mai movimento". Inoltre, il flusso di potenziali clienti si riduce parecchio con l’assenza degli studenti universitari al termine dell’anno accademico. "Siamo in difficoltà – prosegue Zamora -, ma per alzare la nostra tariffa minima, da anni bloccata a 7 euro, dobbiamo fare richiesta al Comune. Abbiamo provato a informarci, a chiedere. Ma sembra che sia complicatissimo, è un percorso pieno di intoppi burocratici. Noi vorremmo che la tariffa minima fosse a 10 euro, come è da tempo ormai sia a Civitanova che ad Ancona".

In questo momento, per i tassisti maceratesi è durissima, complice anche il rincaro del carburante. "Almeno il governo Conte ci aveva dato una mano – dice ancora Zamora -, erano stati accreditati degli aiuti per il periodo della pandemia. Invece adesso non ci arriva nulla e per di più ora a Roma decidono di andare in tutt’altra direzione".

I tassisti maceratesi e italiani in generale si sentono danneggiati su tutti i fronti, e non intendono fermare la loro protesta fino a quando il governo Draghi non darà loro garanzie.