
Tavolini davanti al cartello che riserva lo spazio ai disabili a Villa Colloredo
Che la memoria istituzionale sia corta, lo sapevamo, che però lo sia anche la dignità fa più male. Soprattutto quando a pagarne il prezzo sono, ancora una volta, le persone con disabilità. È l’8 giugno 2025 e un cittadino indignato fotografa, per l’ennesima volta, i parcheggi riservati ai disabili al piano terra del parco di Villa Colloredo occupati dai tavoli per la ristorazione. Uno scempio già denunciato nel 2020, rimasto impunito allora e pare anche oggi. La cosa più assurda è che appena poche settimane fa, il 15 maggio scorso, il dirigente dell’ufficio tecnico ha autorizzato l’ampliamento dell’occupazione di suolo pubblico al pub Old Way prescrivendo però – nero su bianco – che venissero lasciati liberi e accessibili i parcheggi per disabili e gli spazi per i mezzi pubblici. Prescrizione bellamente ignorata! Le foto parlano chiaro: tavoli ovunque, auto e moto che bloccano gli accessi, impossibile perfino uscire in sicurezza su via Monte Conero.
Nel 2020 la vicenda scatenò l’indignazione dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, che denunciò l’occupazione dei tre stalli riservati e scrisse al sindaco ricordando come, per favorire la mobilità di disabili e scuolabus, si fosse demolito persino un tratto delle storiche mura, installato un semaforo intelligente e speso oltre 150mila euro di fondi pubblici. E fu Benito Mariani, allora consigliere comunale e oggi presidente del consiglio, a portare la questione in aula con un’interrogazione. Oggi, davanti allo stesso scempio, Mariani è tornato a parlarne con alcuni addetti comunali e con il sindaco Pepa. Ma basterà l’ennesima ramanzina informale? Il colmo è che la stessa polizia municipale di Recanati nel 2017 lanciava una roboante campagna contro l’uso improprio dei permessi disabili, arrivando persino a denunciare un cittadino per aver usato il pass della madre defunta. All’epoca si parlava di "tolleranza zero". Oggi, invece, tolleranza totale, a quanto pare, verso chi occupa fisicamente – con tavoli, sedie e motorini – i posti riservati ai disabili, trasformando un diritto in un miraggio.
L’amministrazione Pepa come intende muoversi? Le forze di opposizione che iniziative intendono prendere? Magari sarebbe il caso di abbattere prima le barriere dell’ipocrisia, che sembrano più resistenti del cemento armato. La verità è semplice: nessuno ha mai voluto mettere mano a questo problema. È ora che questa storia cambi, ma non per finta. Tutto il resto – le strette di mano, le frasi di circostanza, i post sui social – non sono che l’ennesimo schiaffo a chi, in questa città, continua a essere trattato come invisibile. Asterio Tubaldi