
Spaccata la porta di ingresso a Montefiore, ma l’allarme ha messo in fuga la banda. I residenti chiedono maggiori controlli
È successo tutto nella tarda serata di giovedì scorso, intorno alle 23.15: un gruppo di quattro malviventi ha tentato di sfondare la porta d’ingresso dell’oreficeria e gioielleria Giovanni Vitali, situata in via Ezra Pound, al piano terra di un condominio a Montefiore di Recanati che ospita diverse attività commerciali. Il colpo, per fortuna, non è andato a segno, ma i danni sono comunque ingenti visto che si tratta di serramenti costosi e difficili da ripristinare.
"La porta è stata gravemente danneggiata – racconta Giovanni Vitali, titolare della gioielleria – e abbiamo dovuto mettere un vetro provvisorio in attesa dei lavori che saranno effettuati la prossima settimana. Il danno è stato stimato intorno ai 4-5 mila euro". A far desistere i ladri è stato l’allarme, scattato subito dopo i primi tentativi di effrazione. "Abbiamo sentito forti colpi, raccontano alcuni condomini, e sembrava volessero sfondare tutto. In molti ci siamo affacciati, alcuni hanno gridato per spaventarli. Poi è partita la sirena e sono scappati lasciando delle attrezzature nel parcheggio: secchi e martelli da muratore". I quattro sono fuggiti a bordo di una Giulietta nera, come confermato da diversi testimoni oculari che li hanno visti allontanarsi in fretta. Sempre nella notte, la stessa auto sarebbe stata avvistata prima al Conad di Sambucheto di Montecassiano, poi nei pressi di Porto Sant’Elpidio dove sono stati segnalati altri tentativi di furto e, quindi, non si tratterebbe di un episodio isolato.
Negli ultimi anni, lo stesso stabile è stato oggetto di altri episodi criminali: "Hanno tentato di entrare anche nello studio di un commercialista e persino l’ottico qui accanto è stato preso di mira, circa tre o quattro anni fa. Anche in quel caso il colpo è fallito – racconta Vitali –. Quella volta cercarono di forzare la serratura e manomettere le telecamere, ma senza successo". Il titolare, amareggiato, confessa: "Non ho un’assicurazione perché il costo è insostenibile. Per alcuni anni l’ho avuta, ma nel tempo ho preferito investire in sistemi di sicurezza: in dieci anni, l’importo pagato sarebbe quasi pari a quello di una rapina subita. Non ne vale la pena".
Stanchi di vivere in costante allerta, i condomini chiedono maggiore attenzione da parte delle autorità e un potenziamento del sistema di sorveglianza nella zona. "Viviamo con le orecchie tese – dice un residente –, ogni rumore notturno ci mette in allarme. Non è più una situazione sostenibile". Le forze dell’ordine stanno indagando, anche incrociando i dati dei vari episodi avvenuti nelle stesse ore in altri comuni limitrofi. La speranza è che le immagini di videosorveglianza e le testimonianze raccolte possano aiutare a identificare i responsabili.
Asterio Tubaldi