Terapia del sonno: apparecchi da sostituire

Terapia del sonno: apparecchi da sostituire

Terapia del sonno: apparecchi da sostituire

Philips condannata a sostituire i dispositivi per la terapia del sonno entro il 30 aprile, con una penale di 20mila euro per ogni giorno di ritardo: è stata infatti accolta dal tribunale di Milano l’azione inibitoria di classe presentata da Adusbef e Associazione apnoici italiani. Lo rende noto l’avvocato Paola Formica, delegata maceratese per l’Adusbef. L’associazione di consumatori e l’Associazione apnoici italiani a settembre hanno promosso l’azione per la sostituzione di tutti i dispositivi. Nel 2021 erano stati diramati due avvisi di sicurezza dalla Philips per "due problemi legati alla schiuma fonoassorbente in poliuretano su base poliestere utilizzata nei ventilatori Philips a pressione continua e non continua: 1) la schiuma può degradarsi in particelle che possono venire ingerite o inalate dall’utente, e 2) la schiuma può rilasciare sostanze chimiche". L’azienda aveva programmato la sostituzione degli apparecchi entro 31 dicembre, ma in Italia era in ritardo: solo nel nostro Paese i pazienti si erano trovati di fronte al dilemma tra non usare il dispositivo e usarlo rischiando la salute. L’Adusbef ora vigilerà sull’adempimento dell’ordine del tribunale e auspica un’accelerazione delle sostituzioni. "Sono stata parte attiva nel team che ha assistito l’Adusbef e l’Associazione apnoici – commenta l’avvocato Formica – convinta che la tutela della salute dei paziente debba ispirarsi a un principio precauzionale e quindi l’azione di classe inibitoria potesse costituire lo strumento per imporre alla Philips una rapida conclusione delle sostituzioni, a oggi intorno al 60 per cento. L’accoglimento della class action è un grandissimo risultato e un precedente significativo. Non nascondo la soddisfazione per aver potuto collaborare con professionisti come gli avvocati Tanza, Bertone, Ambrosio e Commodo nella prima class action italiana a tutela della salute".